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Grazie alla Polizia Locale di Busto Arsizio ho potuto portare mio figlio al supermercato

La lettera di una mamma a cui un direttore di supermercato aveva negato l'accesso al figlio. Grazie all'intervento degli agenti è stato possibile farlo entrare

polizia locale busto arsizio

Buongiorno,

scrivo per porre alla vostra attenzione l’operato di due agenti della Polizia Locale di Busto Arisizio, di cui purtroppo non conosco i nomi. So solo che prestavano servizio su un furgone, nel pomeriggio dell’8 maggio 2020.

Premetto che lavoro, con uno smart working piuttosto intenso, anche in questi mesi di emergenza, mentre mio marito, che lavora nelle forze dell’ordine, non si sa mai quando torna a casa.L’addetto a spese e uscite della famiglia è sempre stato lui, ma quando non rincasa in tempo mi trovo a dover provvedere alle piccole spese alimentari e, finora, è sempre stato piuttosto difficile per via dei bambini che non potevo portare con me.

Con il nuovo Decreto, e l’ordinanza regionale correlata, non ho più il problema di dover trovare un posto in cui lasciare i bimbi se devo uscire a comprare da mangiare – sembra niente, ma è un gran bel pensiero in meno!

Comunque, ho avuto la fortuna di imbattermi nel furgone della Polizia Locale, tra le 17 e le 18  mentre tornavo a casa dopo che mi era stato precluso l’ingresso in un supermercato, poiché avevo con me mio figlio di sette anni – nonostante fosse provvisto di guanti e mascherina (ho anche fatto vedere all’addetto alla sicurezza che portavo con me dei guanti e una mascherina diversi che avremo indossato subito prima di entrare in modo da non portare dentro i vari germi e batteri che potevamo aver preso lungo il percorso in bici).

Faccio presente che il direttore del negozio mi ha detto che se avessi voluto entrare avrei dovuto lasciare il bambino davanti alle casse e non avrei potuto tenerlo con me mentre facevo la spesa, non fornendomi spiegazioni o riferimenti normativi correlati a tale divieto di accesso per minori: o lasciavo il bambino fuori o potevo andarmene, semplice e diretto. Così, abbiamo preso le bici e ce ne siamo andati.

Lungo la strada, ho visto il furgone della Polizia Locale, ho attirato la loro attenzione: i due agenti si sono fermati e ho chiesto loro se ci fosse qualche normativa per cui i bambini non potessero accedere ai supermercati. Temevo di essere liquidata per una questione di così poco conto, invece entrambi mi hanno ascoltato con calma, attenzione e con un sorriso rassicurante. Ma non si sono fermati lì. Oltre ad ascoltarmi, hanno fatto qualcosa di concreto per me: mi hanno accompagnata al Tigros, hanno parlato con il direttore (a cui devono aver illustrato le variazioni normative) e grazie al loro intervento, siamo potuti entrare.

Ci tengo a mettere in evidenza la professionalità di questi due agenti: hanno agito con garbo, senza clamore, ma con fermezza e decisione – anche tutti i clienti in fila hanno potuto apprezzare la loro competenza.

Per quanto mi riguarda, hanno fatto qualcosa di veramente grande: hanno dimostrato che la Polizia Locale è vicino a noi per supportarci nei momenti di difficoltà (anche i più piccoli inconvenienti quotidiani), che sono al nostro fianco per affrontare questo stato di emergenza e non sono affatto degli sceriffi spietati, come purtroppo si sente. Non so davvero come ringraziarli se non mettendo in luce il loro operato. Mi viene quasi da ridere se penso che per fare la spesa ho dovuto chiamare la Polizia!

Infine, beh, non avete idea, di cosa possano rappresentare per un bambino due poliziotti in divisa che deviano il loro cammino per aiutarlo; quanta ammirazione possa suscitare in lui l’azione di qualcuno che fa valere un suo diritto. Oggi mio figlio ha due nuovi eroi e grazie a loro, finalmente, dopo mesi che non usciva, ha potuto fare quello che aspettava da tempo: guardare e scegliere lui cosa mangiare a cena.

So che si tratta di ben poca cosa rispetto a interventi molto più complessi che gli agenti devono affrontare ogni giorno, ma per noi ha significato tanto.

Ai due agenti che ci hanno aiutato, mio figlio ha mandato un disegno per dir loro quanto lo abbia reso felice il loro intervento, che gli ha permesso di entrare nel supermercato.

Serena Camerini

PS: volevo inoltre riportarvi che tale atteggiamento così duro nei confronti delle mamme con bambini al seguito è purtroppo diffuso. Capita di sentire addetti alla sicurezza che si vantano di aver lasciato una mamma con tre figli alla porta o altri che non prendono nemmeno in considerazione l’idea di poter concedere l’accesso ai bambini. Non parlo di piccoli negozi, ma di grandi catene dove l’ingresso viene scaglionato, contando gli accessi.

Le famiglie stanno pagando un prezzo altissimo in questo momento di emergenza e per venire loro incontro basta davvero poco, come rendere più agevoli le piccole incombenza quotidiane, sempre nei limiti di quanto permesso, ovviamente. Ecco, l’operato degli agenti della Polizia Locale è stato un gesto molto importante in tal senso: per la prima volta ho visto qualcuno fare davvero qualcosa per una famiglia.

Pubblicato il 12 Maggio 2020
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