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Easyjet vende nove aerei e poi li riaffitta

Si chiama "sale&lease back" e dice molto della difficoltà che hanno alcune compagnie a far fronte al crollo degli incassi causa emergenza. Easyjet è la compagnia low cost di riferimento a Malpensa (anche se un'altra incalza)

Il nuovo Airbus A321 neo di Easyjet

Easyjet si libera della proprietà di nove aerei, per incassare nuove risorse per andare avanti in questi mesi di difficoltà. Lo fa usando la formula sale&lease back: vende gli aerei e poi li riaffitta.

Tante compagnie, soprattutto quelle del lungo raggio, stanno mettendo a terra il maggior numero possibile di aerei, per ridurre le perdite in questa fase. Un lungo reportage di Internazionale ha raccontato ad esempio come i grandi vettori intercontinentali hanno gestito i loro mezzi “in surplus”, trasferendoli su scali con minori costi di parcheggio (come a Teruel, nel maxi-parcheggio per aerei, il più grande d’Europa) e “sigillandoli” per lunghi periodi. O anche vendendoli, se necessario.

Diversa l’operazione attuata da Easyjet, con due diverse società, dal valore complessivo di 398,6 milioni di dollari (337,3 milioni di euro): la compagnia vende gli aerei e poi li riaffitta, ottenendo un margine di risparmio, assicurandosi un miglior flusso di cassa e distribuendo i costi sul lungo periodo.
Un primo accordo è stato fatto con il fondo WilmingtonTrustSPServices Limited (di Dublino): cinque aerei della famiglia Airbus A320 sono stati venduti per 191,1 milioni di dollari (circa 146,5 milioni di sterline) e saranno noleggiati per una durata media di 117 mesi, creando obblighi di leasing per 123,7 milioni di sterline.

La seconda transazione è stata invece conclusa con SkyHigh112LeasingCompany Limited, sale&lease back di quattro aeromobili della famiglia Airbus A320.Genererà cassa per 207,5 milioni, mentre l’affitto proseguirà in media di 116 mesi, con obblighi di leasing per 108 milioni.

Sono ventitre in totale gli aerei che la compagnia ha immesso sul mercato dall’inizio della pandemia: nella flotta della compagnia arancione restano ancora 152 velivoli di proprietà, pari a circa il 44 per cento del totale. La stessa strada è comunque seguita anche da altri vettori, compresi giganti come Emirates.

Easyjet prevede perdite per 800milioni di sterline: chiude per la prima volta in perdita nella sua storia e si attende di volare solo al 25% della propria capacità l’anno prossimo. Nel frattempo le concorrenti non restano con le mani in mano: Ryanair ha annunciato piani di rinnovamento della flotta, mentre WizzAir (che sta sfidando Easyjet come vettore low cost di riferimento a Malpensa) ha di recente vantato la disponibilità i 1,6 miliardi di euro di cassa, garanzia di solidità nel lungo periodo: equivalenti a «24 mesi di liquidità, ipotizzando di non operare neppure un volo» ha spiega George Michalopoulos, chief commercial officer di Wizzair.

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Pubblicato il 29 Ottobre 2020
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