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I toelettatori per cani dimenticati dal governo (un’altra volta)

gallarate generico

«Il governo si è dimenticato di noi?». Lo pongono come domanda, ma nella realtà la risposta è già chiara: sì, il governo si è dimenticato di loro, nel nuovo Dpcm di novembre. Sono i toelettatori, addetti alla pulizia e igiene di cani e altri animali di affezione: una categoria ignorata dalle ultime disposizioni governative.

Attenzione: qui non stiamo parlando di una protesta per la chiusura. Il Dpcm non li cita e dunque «non sappiamo se possiamo rimanere aperti o meno», dice Roberta Varalli, titolare di una toelettaura a Gallarate. Lei, insieme ad altri colleghi, ha deciso di rendere visibile la protesta con una serie di cartelli. «Il nostro codice Ateco è simile ai parrucchieri 904906, ma non siamo nominati né nella lista delle attività che possono rimanere aperte né in quelle che devono chiudere».

«Siamo in un nuovo paradosso, come già successo a marzo: allora ci hanno accomunato ai parrucchieri, pur senza nominarci ci hanno chiuso» spiega Davide D’Adda presidente di Confcommercio-Acad (che riunisce gli operatori dei pet, gli animali da affezione). «All’inizio di maggio ci è stato concesso di riaprire, ci hanno inseriti nell’allegato 2, per esigenze igienico-sanitarie all’interno delle famiglie. La situazione oggi è peggiorata: non si tiene più conto dei codici Ateco, si parla di parrucchieri, ma noi nuovamente non veniamo neppure considerati».

La questione – dice D’Adda – riguarda almeno 2000 tra negozi e toelettatori, di cui la metà circa nella Città Metropolitana di Milano. Nei mesi scorsi l’associazione di categoria ha definito un Protocollo di sicurezza, per ridurre a zero i rischi: «Prendiamo il cane direttamente dal cliente, senza che questo entri neppure nel negozio per un minuto» (è la stessa procedura attuata anche dai veterinari, fin dall’inizio della pandemia).

I toelettatori insistono poi su un punto: «I cani e i gatti non trasmettono il contagio e noi non abbiamo contatto con le persone, quindi i rischi sono infinitamente inferiori a quelli che deve prevenire un parrucchiere». Si vedrà se il governo, tramite le Prefetture, chiarirà (per la seconda volta) la posizione della categoria. Intanto, nel dubbio, i toelettatori stanno per lo più scegliendo di abbassare la cler: «Io ho quattro dipendenti, abbiamo chiuso da ieri e lo saremo anche domani» spiega ancora Roberta Varalli. Sperando magari – da lunedì – di avere una risposta.

Pubblicato il 07 Novembre 2020
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