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Venturi (Federalberghi): “Reagire alle sfide del Covid restando uniti”

Il settore dell'ospitalità, in provincia di Varese, ha registrato cali del fatturato che in alcune aree arrivano al 90 per cento. Le richieste dell'associazione di categoria

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“Il futuro che ci aspetta è impegnativo e sicuramente potrà essere affrontato solo restando uniti e continuando ad affrontare insieme una sfida così importante”. Così il presidente di Federalberghi Varese, Frederick Venturi. Alla mano le prime stime di quello che ha rappresentato a livello nazionale la crisi legata al Covid per il settore dell’ospitalità, con oltre la metà del fatturato annuo andata in fumo che salgono fino al 90 per cento in alcune aree del Varesotto, oggi completamente ferme.

Alberghi persa più della metà del fatturato nei primi nove mesi

Si è svolto on line, mercoledì 25 novembre, l’incontro dal titolo “Reagire al Covid -19 Le misure attivabili a sostegno del settore turistico alberghiero” organizzato da Federalberghi Varese in collaborazione con Intesa San Paolo e Consilia Business Management. All’appuntamento erano presenti, Stefano Cappellari, Direttore commerciale Imprese Lombardia Intesa Sanpaolo, Frederick Venturi, Presidente di Federalberghi Varese, Vincenzo De Risi, partner di Consilia Business Management e il professor Carlo Arlotta, partner e socio fondatore di Consilia Business Management nonché docente di “Compliance e gestione dei rischi” presso la Facoltà di Economia dell’Università dell’Insubria di Varese.

Durante il convegno sono stati presentati i risultati dell’indagine commissionata da Federalberghi Varese a Consilia Business Management che ha fatto il punto, a livello locale, sulla emergenza economica collegata all’epidemia: una situazione fotografata negli stessi giorni dai dati diffusi dall’Istat che registrano per le attività ricettive un calo del fatturato del 52% nel periodo da gennaio a settembre 2020.

Obiettivo più generale dell’incontro, proprio a partire dai dati emersi, è stato quello di proporre strategie concrete di aiuto e intervento pensate ad hoc per le imprese turistiche della provincia.

A partire dai dati, che hanno restituito una immagine chiara della situazione di crisi, la riflessione ha portato ad evidenziare alcuni aspetti: la necessità di avere strumenti finanziari di sostegno alle imprese tarati sul medio-lungo periodo; il bisogno di maggiore formazione e informazione per le imprese proprio sugli strumenti finanziari esistenti e – non ultimo – la sfida per le strutture alberghiere chiamate a ridisegnare i loro modelli di business, in un contesto di mercato che, alla ripresa, non sarà più quello che si conosceva prima.

La fotografia: crisi e bisogno di liquidità

Dall’indagine condotta da Consilia la crisi in cui versa il settore turistico, anche sul nostro territorio, emerge in tutta la sua gravità: Il 61% degli albergatori del Varesotto intervistati ha dichiarato un calo di fatturato fra il 60 e 90 per cento, il 60% ha inoltre fatto ricorso alla cassa integrazione per i dipendenti e nel 33% dei casi prevede di dover effettuare dei licenziamenti. Se da una parte è vero che il 65% ha dichiarato di aver avuto accesso alle richieste di finanziamenti a fondo perduto, la maggioranza degli intervistati si è anche dichiarata non soddisfatta degli aiuti statali messi in campo.  Ma quello che emerge in modo chiaro è un forte bisogno di liquidità per far fronte alla situazione attuale e poter pensare alla ripartenza. “In una simile situazione – ha commentato Venturi – abbiamo fatto appello alle amministrazioni locali sul tema dei tributi di loro competenza. Solo alcuni Comuni hanno deliberato di ridurre il peso dei tributi locali come la Tari che gravano, e anche in maniera pesante, sulle casse delle imprese chiuse da mesi ma costrette a pagare come se stessero producendo rifiuti. Il sostegno e il rilancio del settore passa anche da misure di questo tipo, che possono restituire ossigeno e liquidità alle imprese”.

La panoramica sugli strumenti finanziari

È toccato a Stefano Cappellari, Direttore commerciale Imprese Lombardia Intesa Sanpaolo, passare in rassegna gli strumenti finanziari a disposizione e le diverse opzioni per le imprese del settore alberghiero. “In questi mesi critici a causa della pandemia, Intesa Sanpaolo ha messo a disposizione per il settore del turismo e del suo indotto 2 miliardi di euro a sostegno della liquidità e degli investimenti, consentendo agli operatori di sospendere le rate dei finanziamenti fino a due anni, una misura estesa anche alle imprese clienti della rete Ubi Banca sin dall’inizio dell’integrazione commerciale tra le due realtà.

Inoltre abbiamo sottoscritto un accordo con Federalberghi per predisporre l’apertura di credito stagionale a breve termine per esigenze di liquidità e anticipo sulle prenotazioni dei soggiorni, rimborsabili anche attraverso gli incassi derivanti dall’operatività dei POS, nonché il supporto finanziario, grazie anche alle competenze che abbiamo maturato nel settore attraverso le strutture specialistiche del Gruppo, per la realizzazione, ampliamento e miglioramento delle strutture ricettive anche nell’ottica di migliorare i loro parametri di sostenibilità.”.

Oltre agli strumenti strettamente finanziari uno sguardo è stato rivolto anche alle opportunità che dal 2021 potranno aprirsi a livello Europeo con Next Generation, il programma varato per la ripresa economica il cui accesso si struttura su capacità progettuali e di partnership che richiedono, per le piccole realtà, un accompagnamento ad hoc. “Il vero nodo quando si parla di finanziamenti – ha sottolineato Venturi – è rappresentato dalla prospettiva temporale: i finanziamenti devono essere a lungo termine, perché non si può immaginare una ripresa vera prima del 2022 – 2023 e  gli albergatori non possono continuare a lavorare con prospettive temporali di breve respiro. Inoltre gli strumenti vanno individuati su misura anche delle piccole realtà e non solo di quelle più grandi”.

La sfide per l’impresa che cambia? Si vincono insieme

In una prospettiva temporale di medio lungo periodo Federalberghi Varese indica alle imprese la necessità di immaginare possibili scenari e modelli di sviluppo del business. “Sappiamo già – dice Venturi – che la ripresa ci metterà di fronte a un grande cambiamento del mercato turistico e non possiamo farci trovare impreparati”.  Quello a cui si deve guardare, fin da ora, sono nuovi modelli suggeriti dai cambiamenti già in atto. “Con lo smart working – fa notare Venturi – le persone potranno lavorare non solo da casa ma da una qualsiasi località, ad esempio mentre stanno soggiornando in hotel per una vacanza. La sfida delle infrastrutture tecnologiche sarà importante e non si potrà non esser in grado di garantire ai clienti una connessione altamente performante”. E poi ancora ci saranno rivoluzioni importanti sul fronte del green e della sostenibilità, ma anche rispetto alla apertura di nuovi servizi (come ad esempio la risposta al bisogno di spazi di lavoro temporanei per imprese e lavoratori) e ancora ci si aspetta una nuova prospettiva anche per quanto concerne il sistema delle prenotazioni on line e delle piattaforme. “I tempi sono maturi per una serie di cambiamenti – dice Venturi – e non possiamo farci trovare impreparati: ma occorre ancora una volta essere uniti, saper guardare alle sfide insieme, sapendo che per le nostre strutture alberghiere, piccole e spesso a conduzione familiare, la risposta migliore arriva se ci si unisce e si trovano soluzioni comuni”.

Pubblicato il 28 Novembre 2020
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