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Contestazioni in aula dopo le dichiarazioni sull’errore della zona rossa, le opposizioni lasciano la seduta

Bagarre nell’aula del Consiglio regionale della Lombardia al termine dell’intervento del presidente della Regione Attilio Fontana

contestazioni pirellone

Durissime contestazioni da parte delle opposizioni in Consiglio regionale nella giornata di oggi, martedì 26 gennaio. Un bagarre scoppiata dopo l’intervento del presidente della Regione Attilio Fontana sulla vicenda dei dati trasmessi al ministero della Salute che hanno portato la Lombardia in zona rossa.

“Il CTS e la cabina di regia, non potendo che prender atto della correzione necessaria del valore di RT sintomi della Lombardia, hanno scritto nei loro verbali, poi confluiti nella motivazione dell’ordinanza del Ministro, che la rivalorizzazione dell’indicatore era il frutto di una nostra rettifica – ha detto Fontana – . Ma ciò non risponde al vero. I flussi di Regione Lombardia sono sempre stati inviati correttamente. Come validato sempre da ISS ogni settimana. I nostri dati sono sempre stati coerenti con i flussi provenienti dai sistemi informativi delle ATS, mantenendo anche le eventuali incompletezze senza interventi forzati da parte di Regione. I nostri tecnici non hanno mai inserito in modo artificioso dati. A noi interessa una valorizzazione realistica della pandemia, non forzare una lettura semplificatrice”.

Al termine dell’intervento del Presidente il consigliere Michele Usuelli di +Europa, si è polemicamente inginocchiato davanti a lui chiedendo che i dati disaggregati sulla pandemia fossero resi pubblici. Contemporaneamente M5s e Pd hanno esposto cartelli con scritto: «Verità per la Lombardia», «Basta bugie» e «Ora basta». In risposta, dai banchi del centrodestra è partito il coro: «A lavorare, andate a lavorare».

Il presidente Fontana, la vice Moratti e parte della giunta hanno lasciato l’Aula. A quel punto il presidente del Consiglio Regionale, Alessandro Fermi, dopo aver formalmente censurato Usuelli ha sospeso la seduta.

Nel pomeriggio è durata pochissimi minuti la ripresa dei lavori. Le opposizioni hanno infatti abbandonato l’Aula del Pirellone (tutte tranne la consigliera di Iv Patrizia Baffi), dopo nuove proteste a suon di fischi e cartelli e con cinque consiglieri di minoranza (Bussolati del Pd e i 5 Stelle, Violi, Verni, Di Marco e De Rosa) censurati e poi espulsi dal presidente Alessandro Fermi.

“Quanto è successo oggi- dichiara il consigliere del Pd Samuele Astuti -segna un punto di svolta: o Fontana dà piena trasparenza sui dati della pandemia e fa partire la riforma della sanità regionale o noi continueremo a protestare, soprattutto in commissione sanità, perché le priorità devono essere queste”. “Avevamo chiesto- conclude Astuti- al presidente Fontana di venire in aula a dare risposte sul grande pasticcio dei dati che è costato ai lombardi una settimana in zona rossa. Così non è stato, è venuto a ribadire le menzogne che aveva già detto nei giorni scorsi e si è rifiutato di fornirci ciò che chiediamo da mesi, ovvero i dati disaggregati che ci dicano come stanno le cose in Lombardia e rendano trasparente la situazione. Invece delle risposte è arrivata l’espulsione di alcuni colleghi, è evidente che non c’erano le condizioni per continuare i lavori”.

A rispondere alle proteste è intervenuto in serata il Presidente del Consiglio Alessandro Fermi: “Le istituzioni non si fermano mai, e nessuno può pensare di arrestarne il funzionamento perché hanno anticorpi e regole che le mettono al di sopra di ogni tentativo di sabotarle. Oggi l’istituzione regionale è stata minata da comportamenti irrispettosi nei confronti innanzitutto dei cittadini lombardi: ben venga un confronto politico duro e schietto, ma è stato grave cercare di bloccare ripetutamente i lavori con atteggiamenti strumentali. Il Consiglio regionale alla fine ha comunque approvato provvedimenti importanti a tutela dei figli minori di genitori separati e per favorire l’ingresso dei disabili nel mondo del lavoro, provvedimenti condivisi e che certamente ai cittadini lombardi stanno molto a cuore”.

Pubblicato il 26 Gennaio 2021
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