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La protesta dei genitori: “Evitiamo che diventi un 2020 bis”

#FATTISENTIRE #IORESTOASCUOLA è la protesta lanciata dai genitori di Sumirago. A Bardello è annunciata una manifestazione simbolica

Generica 2020

“Non ci interessa contestare i metodi, non ci interessano le teorie complottiste e negazioniste, ci interessa solo dare voce alle persone in difficoltà per trovare e proporre soluzioni diverse dalla chiusura delle scuole per i bambini perché, come ha dimostrato il 2020, non serve a contrastare la pandemia, ma crea parecchi problemi ai bambini“. Così Chiara Pistoletti, mamma della primaria di Sumirago, si fa portavoce del movimento di protesta che sta nascendo in queste ore sul web e nelle chat dei genitori attorno agli hashtag #fattisentire, #iorestoascuola.

Le scuole sono state chiuse in poche ore con l’ordinanza regionale del 4 marzo in vigore da ieri, venerdì 5 marzo, mettendo in crisi i bambini, i genitori lavoratori, le aziende cui mamme e papà in massa han chiesto permessi per poter rimanere a casa ad accudire i figli e le scuole stesse, sommerse di richieste di deroga per garantire la didattica in presenza ai figli di key workers.  “Così non funziona – spiegano i genitori – cerchiamo insieme delle soluzioni di senso e praticabili”.

Le idee sono tante e differenti. L’obiettivo è poter garantire al maggior numero di bambini possibile il diritto alla scuola: “Evitiamo di creare bambini di serie A e serie B tra compagni di scuola in didattica a distanza e chi invece ottiene la didattica in presenza, cechiamo di tenere aperte le scuole, dove le regole per il contenimento ci sono e vengono rispettate, valutando semmai la chiusura delle singole scuole solo come soluzione estrema in caso di dati epidemiologici contingenti che la rendano necessaria”.

Ragionare quindi sulle singole zone (come nel caso di Viggiù), senza generalizzare, evitando così di sacrificare tutti: “Abbiamo lanciato l’hashtag #fattisentire proprio perché vogliamo essere propositivi nel cercare insieme soluzioni diverse dalle chiusure generalizzate delle scuole, che già si sono dimostrate inefficaci nel contenimento della pandemia e hanno invece già causato grandi problemi ai bambini. Non vogliamo subire passivamente questa nuova decisione, non vogliamo che quest’anno si riveli un 2020 bis, vogliamo delle soluzioni alternative e contribuiremo a cercarle”.
Tra le richieste anche quelle di condividere dati precisi sui contagi che riguardano i bambini.

Il movimento si lega a quelli presenti in rete come #prioritaallascuola, partita in primavera da Milano, cui hanno aderito, ad esempio anche i genitori della primaria Molinari di Bardello che propongono, per domenica 7 marzo una piccola manifestazione di protesta: al motto di “La scuola deve essere l’ultima a chiudere e la prima a ripartite” invitano ad appendere ai cancelli delle scuole dei disegni creati dai bambini (non arcobaleni) per ricordare i diritti dei bambini e dei ragazzi. 

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Pubblicato il 06 Marzo 2021
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