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Le scintille tra Fratelli d’Italia e Lega, a Gallarate

Il partito di Giorgia Meloni vorrebbe contare di più e per ora non confluisce sulla candidatura del sindaco uscente. Negli ultimi giorni è stato un botta-e-risposta continuo

Andrea Cassani

«Non c’è ancora nessun accordo» dicono da Fratelli d’Italia. «Io sono già candidato» risponde il sindaco Cassani.
Sopno giorni di scintille tra FdI e Lega. O meglio: tra Fdi e Cassani, visto che – è convinto l’alfiere della destra Giuseppe De Bernardi Martignoni – «a livello provinciale troveremo la quadra, nella Lega ci sono persone che conosco da tempo»

Non è una novità: da qualche mese Fratelli d’Italia a Gallarate morde il freno, si sente forte, allarga le fila, vorrebbe maggior rispetto e adesso alza il tiro. Ha puntato alto il nuovo commissario cittadino di FdI Salvatore Marino: «Per Fratelli d’Italia il nostro candidato alla carica di sindaco per Gallarate ha un nome e un cognome: De Bernardi Martignoni Giuseppe».

Solo una provocazione?
Può essere, ma di fatto ha innescato una serie di reazioni una via l’altra, a dimostrare come la competizione per contare alle prossime elezioni sia già accesa. A buttare acqua sul fuoco ci ha provato Donato Lozito, centrista maestro di mediazioni: «Rischiamo soltanto di farci male» ha avvertito il presidente del Consiglio comunale. «Non ha senso mostrare i muscoli: ha senso invece mettersi intorno a un tavolo e costruire».

Ma questo è un round tra i pesi massimi della coalizione e infatti la risposta di Salvatore Marino, lato FdI, è stata quasi sprezzante: «I partiti minori all’attacco, il Metternich di Moriggia ci riprova e sono 40 anni» ha detto il commissario di FdI riferendosi a Lozito (che, con il suo gruppo di centrodestra cattolico, ha già espresso sostegno convinto a Cassani).

Il più recente consiglio comunale, con il voto sull’ultimo bilancio consuntivo, ha riproposto il quadro di un centrodestra che si sente forte in città ma ha margine ridotto in consiglio, un solo voto di scarto sulla minoranza.  «Siamo appesi ai voti di tutti» ha sintetizzato con onestà il sindaco Cassani, sottolineando che tutti sono indispensabili.

Ma l’osservazione, se non ha irritato, ha lasciato perplessi dal lato di Fratelli d’Italia: «In politica contano i numeri, è vero» dice De Bernardi Martignoni. «Ma il sindaco, così avvezzo all’uso di strumenti tecnologici, dovrebbe sapere che il nostro partito è in crescita in tutta Italia. Oggi ha due, a breve tre consiglieri comunali, alle elezioni ci misureremo». Come dire: siamo – o saremo – più fondamentali di altri, per il centrodestra.

Il sindaco Cassani, di suo, si è tenuto abbastanza in disparte sulla vicenda, salvo specificare appunto che tutte le componenti della coalizione sono importanti: tra dubbi sulle misure del governo e critiche alla sfidante Margherita Silvestrini, neanche nei suoi appuntamenti di “punto politico” sui social ha accennato alle questioni interne.

Del resto: Cassani ha tutto l’interesse a tenere la questione politica tra gli addetti ai lavori e parlare invece dell’amministrazione.
E in ogni caso per ora si parla di scintille d’attrito, non di una polemica infuocata. Alla fine la chiave per risolvere il rebus passerà comunque a livello provinciale, dove i giochi – tra elezioni a Varese, Busto Arsizio e Gallarate – vanno ancora fatti. Anche su questo però Martignoni getta un cerino: «Conosco da vent’anni Fagioli e Gualandris, sono persone ragionevoli e troveremo una quadra, a livello provinciale, non solo su Gallarate».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 09 Aprile 2021
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