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Strisce pedonali ‘scomparse’ a Gallarate. “Azienda in ritardo, l’abbiamo sollecitata”

Dal centro ai quartieri residenziali, in molti hanno notato la mancanza, nonostante la segnaletica orizzontale già rifatta. Sono due appalti diversi: quello delle strisce ha avuto problemi

gallarate generico

L’hanno notato e segnalato in molti: dopo le asfaltature a Gallarate in molti punti sono scomparse le strisce pedonali, anche là dove la segnaletica orizzontale già rifatta. Un problema che si riscontra dal centro ai quartieri residenziali.

Perché? «Sono due appalti diversi» chiarisce l’assessore ai lavori pubblici Sandro Rech. Un appalto è quello della segnaletica orizzontale “tradizionale”, le strisce bianche a bordo strada e sulla mezzaria, ed è andato liscio: dopo qualche giorno di “assestamento” dell’asfalto sono ricomparse le linee bianche, continue o tratteggiate.

«Quello delle strisce ha avuto problemi» riconosce Rech. Che spiega «Abbiamo vinto un bando regionale per l’installazione di segnaletica preformata, che ha maggiore durata e visibilità. L’appalto è stato assegnato già lo scorso anno, per un valore di 200mila euro pagati dalla Regione e con specifiche tecniche precise».  In sostanza: dei grandi adesivi che vengono appunto preparati e poi posati direttamente, invece che dipingere in bianco.

E il problema dunque dov’è? «L’azienda non si è ancora presentata, pur sollecitata» dice Rech.
Dopo l’ultima telefonata all’appaltatore in Campania, ora pare si sia pronti a partire. «Da lunedì inizieranno a lavorare».

Il problema riguarda le strisce pedonali (per fare un paio di esempi: in via Borghi vicino alla stazione e in via Sciesa ai Ronchi), ma non solo: è previsto l’uso di strisce preformate anche per le linee di arresto in corrispondenza degli stop. Per questo in alcuni punti della città dove è stato rifatto l’asfalto ci sono le scritte STOP ma manca appunto la striscia d’arresto.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 03 Settembre 2021
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