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Esternalizzazione del nido a Samarate: il sindacato è pronto alla lotta

Cobas e Cgil esprimono vicinanza e sostegno alle educatrici del Nidondolo di Samarate e sono pronti allo sciopero nel caso non venissero fornite garanzie al personale

asilo nido

Dopo gli incontri con i capigruppo e le commissioni Bilancio e Istruzione, sollecitate dalle lavoratrici dell’asilo Nidondolo di Samarate per avere  sulle intenzioni dell’amministrazione comunale, «ormai la verità emerge con forza: il comune ha deciso di esternalizzare, dopo il centro diurno disabili e il centro minori, anche l’asilo nido comunale», denunciano Cgil e Cobas.

Il personale ha espresso con forza la propria contrarietà all’operazione, ritenendo il nido una risorsa per la comunità, «determinata dalla continuità educativa e dalla qualità professionale dimostrata negli anni e che ha saputo creare rapporti di fiducia con le famiglie che da 45 anni hanno usufruito di tale servizio».

«Dagli interventi ascoltati nelle riunioni delle commissioni non sono venuti segnali di disponibilità
ad accogliere le istanze delle lavoratrici», denunciano, non senza ignorare i problemi generati dalla normativa nazionale sulle assunzioni, mettendo il Comune – come tanti altri – in grave difficoltà nella gestione dei servizi.

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«Ma ci chiediamo – continuano – anche in previsione delle risorse che verranno stanziate dal Pnrr, perché non si valuti un piano straordinario di assunzioni per gestire i servizi in modalità diretta».

I sindacati vicino alle educatrici

Dalla scorsa primavera si discute sul futuro del nido, un problema intrecciato a quello della carenza del personale comunale. Il Comune, ormai da un anno, è in affanno: a inizio 2020 il comune aveva a disposizione 85 dipendenti, entro il 2023 ne perderà 29 tra pensionamenti e dimissioni.

Nel corso del 2022, però, si potranno assumere 10-12 persone, ma l’urgenza attuale dei vari uffici comunale avrebbe bisogno di più del doppio del nuovo personale, 30.

Per i sindacati il dispiacere maggiore è «assistere ad una mancanza di attenzione nei confronti di operatrici che negli anni si sono rese disponibili a spendere le proprie professionalità e competenze negli ambiti dove si riscontrava un bisogno per rispondere alle necessità della comunità».

Da qui la decisione di sostenere le lavoratrici nella loro battaglia, «perché siamo convinti che il servizio pubblico offerto dal personale dell’asilo nido sia stato sempre contraddistinto da altissimi standard di qualità» e poiché «le esperienze già realizzate in altri Comuni hanno dimostrato che non sempre scegliere di far gestire i servizi pubblici ai privati ha portato qualità e risorse o risparmi alle casse dei Comuni».

La proposta di due assunzioni

«Di fronte alla evidente determinazione del Comune di procedere alla esternalizzazione, le educatrici hanno anche avanzato proposte di mediazione in grado di salvaguardare una parte del servizio pubblico, garantendo una presenza che permetta una continuità educativa ed un maggior confronto con i nuovi referenti, ad esempio attraverso la gestione diretta di almeno la sezione dei piccoli», continuano.

Per i sindacati basterebbero due assunzioni «per mantenere la gestione comunale del gruppo medi e grandi e quattro per ritornare ad una gestione completa; è stata anche proposta l’ipotesi del comando, che consentirebbe agli operatori di rimanere all’interno del Servizio mantenendo il rapporto lavorativo con il Comune».

In caso di esternalizzazione di tutto il servizio, i sindacato affermano che è stata presa in considerazione la
ricollocazione delle educatrici all’interno degli uffici comunali, «previo percorso di riqualificazione professionale, ipotesi che nel contempo potrebbe contribuire a far fronte alla drammatica carenza d’organico evidenziata dagli stessi amministratori».

Pronti alla lotta

La battaglia a fianco delle lavoratrici – concludono – «non è finita».

Dopo un confronto con le educatrici, è stata presa una chiara e determinata decisione: «Se non saranno fornite tutte le garanzie per il mantenimento negli organici comunali di tutto il personale in servizio nell’asilo nido, passeremo a più decise forme di lotta, compreso lo sciopero».

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Pubblicato il 17 Febbraio 2022
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