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Gnocchi contro l’aumento degli stipendi della giunta di Gallarate: “Scelta inopportuna”

Una scelta "politica che allontana l'amministrazione dal mondo reale", commenta Gnocchi l'aumento degli stipendi dopo la discussione in consiglio comunale

massimo gnocchi primo consiglio comunale gallarate

«L’aumento al sindaco e alla giunta non è frutto di una legge», commenta secco il consigliere di Obiettivo comune Gallarate, Massimo Gnocchi, dopo l’approvazione della delibera avvenuta ieri sera, lunedì 11 aprile, nel consiglio comunale di Gallarate, «perché si sta dicendo che è stata applicata la legge nella parte che era facoltativa fare», criticandola come una scelta «politica che allontana l’amministrazione dal mondo reale».

L’aumento degli stipendi era contenuto nella prima variazione al bilancio 2022, presentata dall’assessore al Bilancio, Corrado Canziani.

Cosa prevede l’aumento

Nell’assestamento di bilancio approvato in giunta e passato in consiglio comunale è contenuto anche l’aumento degli stipendi di sindaco e assessori del 43% di quanto percepiscono oggi.

Si tratta circa di un incremento annuo lordo di 20mila euro per il sindaco, 15 mila per il vicesindaco e 12 mila per ciascun assessore (120 mila euro annui). Di questi, 38 mila derivano direttamente dalle casse comunali e i restanti 82 mila euro sono il risultato di ristorni statali, che nel corso dei prossimi due anni, lasso di tempo entro il quale l’aumento diventerà di fatto strutturale, copriranno l’intera cifra destinati agli amministratori.

Il fondo per gli aumenti è progressivo: il 45,5% del cofinanziamento, 100 milioni, parte l’anno prossimo, nel 2023 si sale a 150 milioni (68,2%) per arrivare a 220 milioni dal 2024. Dal 2024 i trasferimenti statali copriranno il 100% degli aumenti delle indennità mentre per le annualità precedenti i ristorni saranno parziali e progressivi.

«Il Governo ha sancito gli importi delle nuove indennità agli amministratori locali certificandone il fatto che queste non siano più idonee, in quanto femore da oltre vent’anni», ha spiegato Canziani, «è stata data facoltà agli enti che hanno il bilancio in ordine di anticipare all’esercizio del 2022 l’importo totale dell’indennità». Un aumento che va da 335mila a 455mila euro, «tenendo parte che la maggior parte è coperto dai trasferimenti effettuati dallo Stato».

“Una scelta politica”

Durante la discussione Gnocchi ha ricordato che il legislatore ha lasciato la possibilità di aumentare gli stipendi della giunta o per intero da subito oppure gradualmente fino raggiungere il totale nel 2024. Lui avrebbe preferito la seconda opzione: «Avete compiuto una scelta legittima, ma inopportuna in questo momento. Con la gente e le imprese in difficoltà la politica avrebbe potuto dare un segno in questa direzione».

E ci ha tenuto nel precisare che «la finanziaria ha stabilito che la revisione delle indennità agli amministratori, ferma agli anni Duemila, debba prendere come riferimento lo stipendio del presidente di Regione (13mila 800 euro) e ha stabilito che a regime – a seconda degli scaglioni di popolazione – nei vari comuni si arriverà ad avere una percentuale dello stipendio del governatore: noi siamo nella fascia in cui il sindaco e poi a pioggia tutti noi toccherà il 45,5% di quell’importo».

«Nei due anni che ci traghettano al punto di arrivo la possibilità è l’aumento del 45% del delta tra lo stipendio attuale e quello a regime, per il secondo anno del 68%. Se il Comune non versa in una situazione di dissesto può, volendo, anticipare tutto il primo anno»: una scelta «politica» che si è portata in consiglio comunale, perché «se fosse stato un adeguamento di legge non ci sarebbe stata la delibera».

Gnocchi ha poi affermato che rinuncerà al suo “gettone”.

Oltre a Gnocchi, il centrosinistra e la consigliera Sonia Serati (Più Gallarate) hanno votato contro.

 

Nicole Erbetti
nicole.erbetti@gmail.com
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Pubblicato il 12 Aprile 2022
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