La nuova protesta delle addette alle pulizie di Malpensa
Con il sindacato di base AdL contestano l'organizzazione del lavoro dopo il nuovo appalto in aeroporto
Nuova protesta delle addette alle pulizie di Milano Malpensa, sostenuta dal sindacato di base AdL. Viene contestata l’organizzazione del lavoro e dei turni, l’aumento dei metri quadri di pulizia, il mancato riconoscimento di ticket restaurant e premi di risultato.
Il quadro di riferimento – spiegano dal sindacato di base – è l’appalto affidato da Sea ad una Ati (associazione temporanea d’imprese) formata da Dussmann Service Srl e Spd Srl, per un valore di 116.965.543,05 euro.
“Quasi 117 milioni di euro, con un aumento del 74,5% in più rispetto al precedente appalto, che prevede lo stesso numero di dipendenti, stessi metri quadri da pulire! Tanti soldi per gli appaltatori, ma nulla in più per i lavoratori!” contesta il volantino di AdL.
Viene contestata la cancellazione, per così dire, della pausa pranzo: “Nel capitolato di gara di appalto, nelle ore in cui le addette fanno la pausa pranzo non retribuita a rotazione, le colleghe devono sopperire la loro mancanza effettuando la pulizia anche sulle loro posizioni ‘scoperte’. Pertanto per 6
ore al giorno, cioè 3 ore nel turno di mattina e 3 ore nel turno di pomeriggio di fatto il personale è ridotto del 33%.”
Secondo il sindacato di base i dipendenti di Dussman e Spd “sono al 99% assunti con contratti part-time a 7 ore al giorno con l’obbligo di effettuare un’ora di pausa pranzo non retribuita”, per una paga oraria di 7,38665 euro lorde, “circa 950,00/1.000,00 euro nette al mese”.
«Siamo stufe di essere trattate come Cenerentole, tutti che ci comandano, tutti che pretendono di più! E non riceviamo nulla in cambio, a parte gli insulti dei passeggeri, che se la prendono con noi per i bagni inagibili a causa della mancata manutenzione».
Nella giornata di martedì si era tenuta anche una doppia assemblea-presidio promossa dalle sigle dei sindacati Cgil-Cisl-Uil. I confederali in particolare stanno seguendo un aspetto specifico contestato dalle lavoratrici: il trasferimento dei parcheggi dedicati alle addette dal Terminal 1 al Terminal 2, con aumento del tragitto da casa al posto di lavoro.
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