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Dante, Elvis e il Giappone contemporaneo: al via il cineforum autunnale al Teatro delle Arti di Gallarate

Dieci film in doppia programmazione ogni giovedì, alle 15 e alle 21. Chiude la rassegna "Gli orsi non esistono", Jafar Panahi attualmente condannato a sei anni di reclusione dopo l'arresto a Teheran lo scorso luglio

cineforum teatro delle arti gallarate autunno 2022

La nascita del rock’n’roll, la Firenze trecentesca e le scogliere della campagna inglese nel periodo della seconda guerra mondiale e molto altro: al cinema in via don Minzoni a Gallarate tornano i giovedì sera d’autore con il cineforum autunnale, che riparte ufficialmente giovedì 29 settembre.

Il celebre cineforum del teatro delle Arti anche quest’anno torna in doppia proiezione alle ore 15 e alle ore 21; dieci i film in programmazione che toccano tante realtà diverse.

I film in programma

La nuova rassegna cinematografica parte con l’italianissimo Dante, di Pupi Avati, in programma giovedì 29 settembre ore 21. Il regista ha scelto di raccontare la vita del Sommo Poeta attraverso gli occhi di Giovanni Boccaccio (interpretato da Sergio Castellitto), che deve consegnare alla figlia di Dante, Beatrice (interpretata da Valeria D’Obici), monaca a Ravenna nel monastero di Santo Stefano degli Ulivi, del denaro da parte di Firenze come forma di compensazione per le angherie subite dal padre.Durante il viaggio Boccaccio incontra alcuni personaggi che hanno conosciuto Dante o che hanno assistito alla sua morte, ripercorrendo così in una serie di flashback la vita del sommo poeta da quando, bambino, aveva perso la madre, fin all’incontro con Beatrice (Carlotta Gamba) e l’innamoramento, la carriera politica e letteraria, fino al suo esilio.

Giovedì 6 ottobre (prima alle 15 e poi alle 21) sarà la volta di Elvis, diretto da Baz Luhrmann: il biopic è incentrato sulla vita del re del rock’n’roll (Austin Butler interpreta Elvis Presley), in particolare sul rapporto controverso e complicato con Tom Parker (il suo manager), interpretato da Tom Hanks. A causa della durata del film, l’introduzione avverrà alle ore 20.45, e la proiezione inizierà alle ore 21.00.

Giovedì 13 ottobre (ore 15 e ore 21) verrà proiettato Un altro mondo, di Stéphane Brizé: Philippe Lemesle (Vincent Lindon) dirige nella provincia francese un’azienda di elettrodomestici appartenente a un gruppo internazionale. Per far fronte alla concorrenza, all’ennesima crisi e alle esigenze dei suoi superiori, che vorrebbero sul tavolo un piano di licenziamento impossibile da attuare, manda a rotoli la sua vita. La moglie Anne (Sandrine Kiberlain), trascurata, vuole il divorzio, il figlio, ossessivo compulsivo, ha bisogno di cure psichiatriche. Tirato da ogni parte, Philippe non sa più come soddisfare gli affetti e assolvere i doveri. Tra incudine e martello, dovrà decidere se eseguire il piano di mobilità o trovare una maniera di aggirare l’obbligo. Dovrà decidere se adeguarsi o fare la differenza.

La pellicola di Francesca Archibugi, Il Colibrì, è in programma per giovedì 20 ottobre: il film è tratto dall’omonimo romanzo di Sandro Veronesi. Il protagonista Marco Carrera (Pierfrancesco Favino) ripercorre i ricordi della propria vita a partire dagli anni Settanta, in particolare dall’incontro con quello che sarà l’amore della sua vita, Luisa Lattes (interpretata da Berenice Bejo), una bambina bellissima e dal temperamento particolare. È amore a prima vista e, nonostante i due non avranno mai modo di stare insieme, Marco resterà per sempre innamorato di lei. La sua compagna di vita sarà, infatti, un’altra donna, Marina (Kasia Smutniak), con cui dopo il matrimonio andrà a vivere nella Capitale e dalla quale avrà una figlia, Adele.
L’uomo dovrà tornare, però, a Firenze, a causa di un’esistenza che lo sottoporrà a dure prove, che cercherà di superare grazie all’aiuto di Daniele Carradori, lo psicoanalista della moglie. Il dottore insegnerà a Marco come affrontare i cambiamenti, soprattutto quelli del tutto inaspettati, nella sua vita. È così che tramite Marco viene raccontata l’esistenza dell’uomo, che vacilla tra grandi amori, coincidenze fortuite e gravi perdite, portando l’essere umano a una logorante resistenza pur di raggiungere la felicità.

Giovedì 27 ottobre sarà proiettato Love life (alle 15 e alle 21), film di Kôji Fukada presentato alla mostra del cinema di Venezia che si rivela uno scorcio interessante sul Giappone contemporaneo: Taeko (Fumino Kimura) vive felicemente con il giovane sposo Jiro (Kento Nagayama) e il piccolo Keita (Tetta Shimada), nato da una relazione precedente. Tutto ciò che desidera è l’approvazione di suo suocero, che stenta ad arrivare. Un incidente domestico riscrive però improvvisamente la vita di Taeko e di chi le sta vicino e determina il ritorno del padre biologico di Keita, Park, di cui la donna non aveva notizie da anni.

Giovedì 3 novembre (alle ore 15 e alle 21) è la serata di Giorni d’estate, di Jessica Swale: Alice Lamb (Gemma Arterton) non è sposata, vive da sola in un cottage su una scogliera nel Kent, non frequenta il vicino paese se non per lo stretto necessario a procurarsi la spesa, e non ha alcuna pietà per i bambini che le gironzolano attorno a casa, disturbando la sua concentrazione. Studia i miti e le leggende del folclore ma, per via del suo caratteraccio, è a sua volta vittima di una serie di piccole leggende locali, che la dicono spia nazista, strega, o matta da legare. L’arrivo di Frank (Lucas Bond), un bambino sfollato per sfuggire ai bombardamenti su Londra e affidatole come ospite, buca lentamente la rigida corazza che Alice ha indossato troppo a lungo, risvegliando in lei il sentimento affettivo, insieme al ricordo di un amore impossibile vissuto un tempo con Vera (Gugu Mbatha-Raw).

Full time-al cento per cento, diretto da Eric Grovel, sarà proiettato giovedì 10 novembre (prima alle ore 15 e poi alle 21), la storia di una mamma lavoratrice in perenne corsa contro il tempo: Julie (Laure Calamy) ha due figli, un ex marito che non paga in tempo gli alimenti e un lavoro molto al di sotto delle sue capacità, con il quale mantiene a stento la famiglia. Ogni giorno si sveglia prima dell’alba, affida i bambini a una vicina anziana che le ha già detto che non ce la fa a tenerli, e si butta nel traffico del lungo tragitto che la porta dai sobborghi di Parigi alla capitale francese. E poiché in Francia in quel momento è in corso un prolungato sciopero dei mezzi di trasporto arrivare in città diventa un’impresa rocambolesca, cui Julie si dedica con ogni stratagemma. Il management dell’albergo a cinque stelle presso cui è capocameriera però non accetta scuse, e minaccia ad ogni ritardo di privare la donna dell’unico lavoro che è riuscita ad ottenere, quando invece è qualificata per occuparsi di statistiche di marketing.

Un altro film italiano è quello in programma per giovedì 17 novembre (alle 15 e alle 21), ovvero L’immensità di Emanuele Crialese: la pellicola è  ambientata Roma, negli anni Settanta, un mondo sospeso tra quartieri in costruzione e varietà ancora in bianco e nero, conquiste sociali e modelli di famiglia ormai superati. Clara e Felice (Penélope Cruz e Vincenzo Amato ) si sono appena trasferiti in un nuovo appartamento. Il loro matrimonio è finito: non si amano più, ma non riescono a lasciarsi. A tenerli uniti, soltanto i figli su cui Clara riversa tutto il suo desiderio di libertà: la più grande, ha appena compiuto 12 anni ed è la testimone attentissima degli stati d’animo di Clara e delle tensioni crescenti tra i genitori. Adriana (Luana Giuliani) rifiuta il suo nome, la sua identità, vuole convincere tutti di essere un maschio e questa sua ostinazione porta il già fragile equilibrio familiare a un punto di rottura. Mentre i bambini aspettano un segno che li guidi, che sia una voce dall’alto o una canzone in tv, intorno e dentro di loro tutto cambia.

200 metri di Ameen Nayfeh sarà sullo schermo delle Arti giovedì 24 novembre (alle ore 15 e alle 21): si tratta dell’esordio alla Regia per Nayfeh. Girato a Tulkarem nel 2019, il film è stato scelto come rappresentante della Giordania nella corsa all’Oscar al miglior film internazionale 2021, senza però venire candidato (e premiato anche a Venezia nel 2020). La famiglia di Mustafa (Ali Suliman) e sua moglie Salwa (Lana Zeri) è divisa dal muro che separa palestinesi e israeliani in Cisgiordania; lui si rifiuta di accettare il visto di lavoro israeliano per risiedere nella propria terra e così ha scelto di vivere oltre la barriera, separato dalle persone che ama. La situazione mette in crisi la famiglia, ma Mustafa e Salwa fanno di tutto per far funzionare le cose. Un giorno Mustafa viene avvisato che il figlio ha avuto un incidente: l’uomo si precipita al checkpoint israeliano, ma a causa di un problema burocratico gli viene negato l’ingresso. Disperato, chiede aiuto a un contrabbandiere e insieme ad altri passeggeri s’imbarca in un viaggio sulle colline lungo le quali scorre il confine. Un viaggio di chilometri per coprire una distanza idealmente percorribile in appena 200 metri

Chiude la rassegna il film di Jafar Panahi, Gli orsi non esistono, in programma per giovedì 1 dicembre (alle 15 e alle 21), anch’esso presentato a Venezia poche settimane fa: la pellicola racconta di due storie d’amore parallele, nelle quali gli amanti si ritrovano a fronteggiare la forza della superstizione, le meccaniche di potere e altri ostacoli nascosti e inevitabili per far trionfare il loro amore.

Panahi è stato arrestato lo scorso 11 luglio mentre si trovava all’ufficio del pubblico ministero, insieme ad avvocati e colleghi, per chiedere informazioni sul benessere e sul luogo in cui si trovavano i colleghi registi iraniani Mohammad Rasoulof e Mostafa Aleahmad, che erano stati detenuti tre giorni prima. Panahi e Rasoulof erano stati precedentemente arrestati nel 2010 per “propaganda contro il sistema”, criticando il governo nei loro film e durante le proteste. Panahi è stato condannato a sei anni di reclusione, di cui aveva già scontato due mesi in libertà condizionale.

Informazioni

I film delle ore 15:00 verranno introdotti dalla professoressa Cristina Boracchi o da don Andrea Florio; quelli delle ore 21:00 verranno introdotti e commentati da Gabriele Lingiardi. La direzione del cinema si riserva la facoltà di spostare o sostituire i film per cause di forza maggiore.

Costo della tessera: 50 euro

Costo biglietto singolo, fuori abbonamento: 7 euro (intero) – 5 euro (ridotto)

Pubblicato il 26 Settembre 2022
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