A Gallarate Duemilalibri ‘nuovo corso’: “Raggiunto l’obbiettivo”
Con un deciso cambio di rotta rispetto alla formula del passato, quest’anno le “giornate dell’autore” hanno puntato su un programma compatto, nella durata e nel numero di giorni. Scommessa vinta, dicono da Palazzo Borghi

Di certo non è mancata una scelta chiara: dopo vent’anni, Duemilalibri quest’anno ha deciso cambio di rotta. Da un programma fitto di eventi, su due settimane intere, con moltissimi appuntamenti che spaziavano dai grandi nomi all’iperlocale, in questo 2022 si è passati invece a tutt’altro genere di approccio: pochi giorni, un numero selezionato di eventi, molti “blockbuster”, un unico luogo (il Maga) a fare da riferimento.
Alcuni appuntamenti hanno visto un pienone di pubblico, anche se questo non è l’unico metro per valutare un festival. Nel complesso, ha funzionato la scelta?
«Io sono molto soddisfatta, possiamo dire che abbiamo centrato l’obiettivo che ci eravamo prefissati» dice l’assessore alla cultura Claudia Mazzetti, affiancata dal sindaco Andrea Cassani, con cui ha diviso il palco e le prime file in molti momenti della settimana appena chiusasi.
«Questa è la mia settimana edizione, da sindaco» ragiona Cassani. «Quest’anno avevo chiesto a Claudia un approccio differente: negli ultimi anni purtroppo c’era stata una minor partecipazione a Duemilalibri: il fatto di voler accontentare troppi autori locali non sempre ha dato il risultato sperato, a volte anche per sovrapposizione. Lo spaesamento dei partecipanti non contribuiva a un’ottima riuscita complessiva, gli stessi autori anche locali a volte erano scontenti del momento che veniva loro riservato nel programma».
E dunque, cambio pressoché totale di filosofia.
Primo elemento, «la scelta della location: avevo insistito nel caratterizzare la passegna in base al luogo» ricorda Mazzetti. «Poi per la durata: concentrato in cinque giorni e si è raggiunto l’obiettivo». Da ultimo, Mazzetti rivendica come scelta e vanta come risultato ottenuto «la trasversalità della rassegna: abbiamo parlato di argomenti impegnativi e di quotidianità, dalla guerra al giallo metropolitano, dai TikToker alla letteratura, all’arte, con protagonisti illustri. Ho apprezzato molto anche i moderatori degli incontri, che ci ha dato anche la possibilità di passare con alcuni eventi sulle pagine di quotidiani nazionali. I numeri sono stati dalla nostra: abbiamo avuto 1800 presenze in pochi giorni».

Qual è stato l’incontro che le è piaciuto maggiormente? «Premesso che mi sono piaciuti tutti gli incontri, quello sull’Ucraina è stato quello che ho apprezzato di più: un incontro che ha tenuto incollato il pubblico, quasi abbiamo fatto fatica a chiudere l’appuntamento. Ma anche Paolo Bonolis e il premio Pulitzer Jhumpa Lahiri che ha saputo illuminare una dimensione che non conoscevamo. E ancora i giallisti».
E per il futuro, questa formula convince?
«Ritengo che questa sia la modalità che contraddistinguerà ancora Duemilalibri: anche le prossime edizione saranno su questa traccia» dice Cassani, che sottolinea anche la scelta di avere un curatore indipendente «anche dalle case editrici».
La svolta rispetto al vecchio corso prevede invece di trovare nuovi spazi per gli autori locali, conferma Mazzetti: «L’idea è di dedicare agli autori locali momenti durante l’anno, ci saranno altre presentazioni nella veste “Duemilalibri off”» assicura Mazzetti.
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