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Un esposto alla Corte dei Conti contro la ferrovia Gallarate-Malpensa

È stato presentato da Comitato Salviamo la Brughiera, Legambiente Gallarate, circolo Acli di Casorate Sempione e Unicomal. Contestano il costo ambientale ma anche la sostenibilità dell'opera dal punto di vista economico e funzionale

Generico 03 Oct 2022

Un esposto alla Corte dei Conti, per presunto danno erariale legato al cantiere – ormai avviato – della ferrovia Gallarate-Malpensa T2.
L’hanno presentato insieme Comitato Salviamo la Brughiera, Legambiente Gallarate, circolo Acli di Casorate Sempione e infine lo storico Unicomal: «Gli scriventi chiedono all’Autorità Contabile in indirizzo di accertare se sia individuabile un imprudente affidamento dei lavori in un contesto di insufficiente e/o non aggiornato quadro di valutazione dei costi e dei benefici, con conseguente danno erariale, da evitarsi mediante azione sospensiva».

Dalla fine di agosto l’opera è ormai decisamente alla fase di cantiere, con il taglio di ampie fasce di bosco nel luogo in cui passeranno i binari o comunque (là dove la ferrovia sarà sottoterra) insisteranno per almeno due anni i cantieri. Lo avevamo documentato nelle scorse settimane.

L’opera è stata a lungo contestata, anche con ricorso al Tar, respinto. Si faceva riferimento al danno ambientale, ad aspetti procedurali, ma ora viene richiamata anche un’altra dimensione: «Oltre al devastante impatto ambientale e paesaggistico e alla dubbia valenza strategica di qualche minuto in meno per raggiungere l’aeroporto è anche lo scenario economico che dovrebbe suggerire prudenza nell’avviare l’opera» dicono i promotori della segnalazione alla Corte dei Conti.

A cosa ci si riferisce? Al «mancato approfondimento degli scenari costi-benefici realizzati dal Politecnico di Milano nel quale emergevano alternative concretamente possibili, come il completamento del raccordo Y a Busto Arsizio, che risultavano nettamente molto più economiche (oltre che meno impattanti), evidenzia un approccio “poco attento” ad ottimizzare gli investimenti delle risorse pubbliche».

Scavi e alberi tagliati, il cantiere della ferrovia Gallarate-Malpensa è partito davvero

Lo stesso studio segnalava che l’opera rischiava di non essere utile e sostenibile nel caso non fosse stata potenziata la ferrovia Gallarate-Malpensa, con terzo/quarto binario: senza almeno un binario in più sarebbe complicato inserire le corse dei Malpensa Express, che – come tutti i servizi aeroportuali – devono anche avere una frequenza di passaggio elevata.
Ora: la ferrovia Gallarate-T2 parte, ma parte prima che ci sia certezza di portare a compimento il potenziamento della Gallarate-Milano. Per questo i promotori contestano dunque «l’avvio dei lavori a prescindere dalla condizione economica e funzionale minima indispensabile».

Questo è lo scenario trasportistico, in effetti ancora con diverse incognite finché non ci sarà il terzo binario. Poi i promotori – prevalentemente ambientalisti – sottolineano anche l’aspetto appunto ambientale: «L’analisi costi benefici si è limitata agli aspetti economici e trasportistici, mentre il danno ambientale alla collettività, non valutato, è certo».

Pubblicato il 03 Ottobre 2022
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