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Fischia il treno, inizia la lezione: bambini a “scuola di ferrovia” in stazione a Gallarate

I volontari del Dopolavoro Ferroviario portano bambini e ragazzini, dall'asilo alle superiori, a scoprire da vicino il treno. Primo obiettivo: la sicurezza

Niente campanella, oggi l’inizio della lezione è segnato dal fischio del treno.
A Gallarate si va a “scuola di ferrovia”, grazie ai volontari del Dopolavoro Ferroviario, che ormai da alcuni anni curano un progetto educativo che coinvolge bambini e ragazzi, dall’asilo alle superiori.

Oggi tocca a due classi quinte delle scuole primarie di Cavaria: bambini e insegnanti sono andati alla stazioncina del paese, hanno fatto un primo viaggio fino a Varese, poi verso Gallarate, dove si “entra” in classe nei locali del DLF, il dopolavoro.

A guidare la lezione ci sono i volontari del DLF: alcuni sono ferrovieri in pensione, altri sono ancora in servizio. «Oggi ad esempio io sono qui al mattino con i ragazzi, al pomeriggio lavoro e faccio servizio allo scalo merci» spiega davanti a un caffè Giuseppe Davola, ferroviere da 25 anni (dopo tre anni di formazione al Genio Ferrovieri dell’esercito).

La prima parte di lezione è affidata a Francesco De Palo, un simpatico ferroviere di lungo corso, che ha introdotto il tema in stazione a Cavaria. «Viene mostrato come è fatta la stazione, come si legge un orario ferroviario, le accortezze per muoversi in sicurezza». Questo è il primo, vero scopo delle lezioni: far sì che fin da piccoli i ragazzi imparino a rispettare la linea gialla sul marciapiedi della banchina, a non attraversare i binari se non nei sottopassaggi (ormai onnipresenti in Lombardia), a evitare movimenti sbagliati all’arrivo del treno.

scuola ferrovia Gallarate

L’altro grande elemento su cui si insiste è la prevenzione del fenomeno del vandalismo. La stazione di Cavaria è un buon esempio per mostrare i danni del vandalismo «perché è una stazione che ha visto diversi episodi negativi». Viene proposto anche un apposito concorso: «Chiediamo ai ragazzi come produrre un messaggio per un loro coetaneo, che sia con un disegno, un video, un post Instagram».
Con i più grandi si fa anche un po’ di “pratica”, per far capire il costo economico e sociale dei danni: «A Busto abbiamo curato il recupero di una sala insieme ai ragazzi del Falcone: i ragazzi nel recupero si sono sentiti parte attiva, si sono resi conto della fatica che ci si mette per pulire. E quando si sentono coinvolti, noi sentiamo di aver raggiunto l’obiettivo»

scuola ferrovia Gallarate

Sono state restaurate anche le robuste panche in legno della sala del DLF, in fondo al marciapiedi del binario 1 della stazione di Gallarate. È lo spazio che viene usato per fare “lezione” a bambini e ragazzi, in mezzo a vecchi apparati elettromeccanici, trenini e altro: dopo la lezione si fa la foto con il cappello da ferroviere (a ognuno corrisponde una qualifica: dal capotreno al capostazione) e si riceve un gadget, oltre al “battesimo del treno”, nel caso dei bambini più piccoli.

scuola ferrovia Gallarate

«Il 70-80% ha già preso il treno prima di venire qui, ma più spesso il Frecciarossa». Prendere contatto con il treno nella stazione della propria città invece è più immediato, si comprano i biglietti allo sportello o alla macchinetta automatica, si guarda quand’è la prima partenza.

Alla fine i bambini di Cavaria vanno via con un foglio con giochi da risolvere: «In parte li facciamo qui, in parte in classe». Per riprendere il tema in seguito e far assimilare meglio i concetti. Prima di tutto: la sicurezza di se stessi e il rispetto per le cose comuni, treni e stazioni.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 28 Novembre 2022
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