Dal vertice provinciale del centrodestra arriva una fumata nera sulla località in cui è più aperta la partita per la scelta del candidato, Lonate Pozzolo.

l’incontro di venerdì sera tra i  rappresentanti provinciali dei partiti si è concluso con un nuovo rinvio e all’indomani da Fratelli d’Italia filtra irritazione per il percorso nell’ultima settimana, con l’annuncio fatto giovedì mattina dalla Lega di un accordo concluso sul nome di Elena Carraro, esponente salviniana già consigliera a Vizzola Ticino.

“Una fuga in avanti inopportuna” dice Giuseppe De Bernardi Martignoni, il responsabile enti locali di Fratelli d’Italia e consigliere regionale che venerdì sera ha rappresentato il partito di Meloni al vertice.

L’annuncio della Lega lonatese ha preso un po’ alla sprovvista il partner di coalizione, anche se almeno livello locale sembrava esserci un gradimento per l’ipotesi di Carraro sindaco e di Fratelli d’Italia ben rappresentati in giunta.   “Era una proposta della Lega fatta al tavolo ma i nostri non hanno firmato nessun accordo” taglia corto De Bernardi Martignoni.ecco perché a fronte della necessità di un via libera a livello provinciale, l’annuncio del segretario leghista Armando Mantovani è stato preso appunto come una “fuga in avanti”.

Al tavolo provinciale si è ripartiti dunque dal confronto con tutti i partiti dell’area di centrodestra, non solo Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia con Giuseppe Taldone, ma anche Noi moderati con Raffaele Cattaneo e Lombardia ideale con Leslie Mulas. Più una ulteriore sigla, tutta locale: si tratta dell’Udc, partito centrista che a lonate sopravvive come brand presente nel dibattito politico e anche nei tavoli locali. La presenza di Volentè al tavolo, a sostenere l’ipotesi Carraro, non è stata gradita da Martignoni: “ho scoperto che a Lonate esiste ancora l’Udc. Io lancio un appello: se ci fossero altre formazioni e gruppuscoli sulla scena – dice provocatorio – si facciano avanti, noi li accoglieremo. La presenza dell’UDC insieme a Noi moderati a questo incontro è stata per noi una ulteriore fuga in avanti”.

Ma quindi a questo punto come prosegue il confronto, si rischia di arrivare a una rottura? “Noi ribadiamo quanto abbiamo detto nei giorni scorsi, nelle settimane scorse: non si ragiona sulle percentuali ma sul profilo delle persone, sulle loro capacità e sul miglior candidato possibile. Oggi Fratelli d’Italia non fa pesare la sua percentuale, a differenza di quanto è accaduto in passato, ricordo ad esempio con Gualandris negli anni del successo della lega di Salvini. Non facciamo pesare le percentuali ma ragioniamo sul candidato: per noi Andrea Colombo è la scelta migliore. Settimana prossima ci sarà un altro incontro, a questo punto si riparte dal confronto a livello locale. In quella sede che devono trovare l’accordo”.

Lo spostamento a fine marzo però allunga i tempi, considerato che la scadenza di metà aprile per presentare le liste impone poi anche un’accelerazione nel lavoro di raccolta firme e pratiche burocratiche. In un contesto in cui, oltre all’amministrazione uscente, ci sono altri due competitor in area centrodestra (Verderio e il gruppo di Tiziano Bonini) pronti a muoversi.