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Il caso Imprima Lonate Pozzolo e Bulgarograsso al Pirellone?

Preoccupa la crisi aziendale che da mesi lascia senza stipendio lavoratori e lavoratrici. Il Pd ha chiesto che sia portato anche in consiglio regionale. Intanto se ne discute anche a livello locale

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«Intendiamo dar voce alla preoccupazione delle lavoratrici e dei lavoratori, oltre 260, che da settimane vivono nell’incertezza» dicono i consiglieri regionali del Partito Democratico Samuele Astuti (Varese) e Angelo Orsenigo (Como) sul caso Imprima, l’azienda che ha due stabilimenti a Lonate Pozzolo e Bulgarograsso.

I due consiglieri Pd hanno chiesto un’audizione in Commissione Lavoro.
«Lunedì scorso sono stati rappresentati dalle organizzazioni sindacali e dalle Rsu dei due siti produttivi in due presìdi organizzati proprio per richiamare l’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica su una vertenza che non può più essere ignorata».

«È indispensabile poter garantire il pagamento immediato degli stipendi arretrati, la tutela dei livelli occupazionali e l’apertura di un confronto serio con l’azienda per affrontare le criticità – dicono i consiglieri – dobbiamo pertanto attivare anche Regione Lombardia, affinché faccia la propria parte per poter dare una risposta concreta e tempestiva ai bisogni delle lavoratrici e dei lavoratori di questo gruppo».

Sul territorio il “caso Imprima” sta facendo discutere anche all’interno della politica lonatese.
«Le conseguenze della chiusura di questa importante azienda di Lonate Pozzolo sarebbero gravissime per i lavoratori lonatesi e i loro familiari, coinvolti in questa pesante crisi d’impresa, ma ricadrebbero anche sul nostro Comune, con la perdita di un’importante realtà produttiva» ha scritto il gruppo di minoranza a Lonate, esprimendo solidarietà ai lavoratori. «Auspichiamo anche che l’amministrazione comunale, che finora non ha messo all’ordine del giorno questa situazione critica dal punto di vista sociale ed economico, la affronti con serietà e si metta a disposizione di tutti coloro che sono coinvolti in questa circostanza, dando supporto ai lavoratori e facendo quanto nelle sue possibilità per favorire il dialogo e la soluzione della crisi, svolgendo attivamente il proprio ruolo istituzionale».

Fratelli d’Italia (che fa parte della maggioranza) ha rilasciato un comunicato il giorno successivo, mercoledì: «Come coordinatore di Fratelli d’Italia a Lonate Pozzolo, esprimo a nome mio e di tutta la sezione Lonatese, la nostra totale solidarietà ai lavoratori e alle loro famiglie, consapevoli del peso che una simile crisi ha sul tessuto sociale ed economico del nostro territorio» ha detto Francesco Carbone. «Allo stesso tempo, ci mettiamo nei panni dell’impresa, colpita da una crisi complessa e, presumibilmente, aggravata da dinamiche di mercato internazionali che meritano di essere approfondite con serietà nelle sedi opportune. Fratelli d’Italia è forza di Governo, e con senso di responsabilità desideriamo rivolgerci ai nostri rappresentanti istituzionali, con piena fiducia nel loro operato. Già in passato hanno dimostrato cosa significa prendersi carico delle difficoltà del territorio: penso al lavoro svolto dal nostro coordinatore provinciale, l’On. Andrea Pellicini, che ha portato interrogazioni parlamentari puntuali ed incisive, e all’impegno dell’Ass. regionale Francesca Caruso, che ha saputo accendere i riflettori su vertenze locali riportando all’attenzione Nazionale e del Ministro Adolfo Urso; Proprio grazie a questo gioco di squadra si è arrivati ad una soluzione positiva della crisi Beko, con un accordo che ha tutelato i lavoratori e salvato un presidio produttivo centrale nell’economia della provincia di Varese. È con lo stesso spirito costruttivo ed istituzionale che oggi ci rivolgiamo a loro e al Governo nel suo insieme, affinché anche il caso Imprima di Lonate Pozzolo, possa essere seguito con attenzione, individuando strumenti concreti per evitare che questa eccellenza industriale venga dispersa. Lo dobbiamo ai lavoratori Lonatesi, alle loro famiglie e al nostro territorio».

Pubblicato il 27 Giugno 2025
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