Ad Arsago Seprio Giovanni Storti e Manima inaugurano la nuova sede di osteopatia pediatrica
Taglio del nastro al vecchio asilo Porraneo e gran pomeriggio di festa insieme al comico, agli osteopati e ai volontari all'associazione Manima

È una grande festa ad Arsago Seprio, dove l’ex centenario asilo Porraneo è stato riconvertito in un centro di servizi per l’infanzia e la salute, raggiungendo così il primo dei tre passi complessivi previsti per la riqualifica dell’edificio.
Nel pomeriggio di sabato 15 aprile nel centro della cittadina è avvenuto infatti il taglio del nastro della nuova sede di Manima – osteopatia a sostegno dei nati prematuri – con un vero e proprio padrino d’eccezione, il comico Giovanni Storti, apprezzatissimo per i tanti sketch e i film nel trio Aldo, Giovanni e Giacomo e tra i fondatori della realtà insediatisi ad Arsago.
«Oggi si realizza un sogno importantissimo, perché avere una sede è un grande onore e una grande soddisfazione – commenta Giovanni Storti -. Quando questa associazione è- continua, concedendosi una battuta -, stata fondata – gli osteopati vagavano per la provincia senza una meta. Non saremo a Los Angeles, ma il risultato rimane determinante».
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Per Storti tanti abbracciati, scatti e foto con bambini, adulti, famiglie e, naturalmente, insieme anche ai membri e ai volontari dell’organizzazione. Su tutti il presidente di Manima Luca Vismara, che sorride soddisfatto ringraziando le tante persone e le istituzioni che hanno reso possibile il risultato, dal sindaco Fabio Montagnoli, passando per la Provincia e la Regione, con la presenza nel giorno dell’inaugurazione di Emanuele Monti e Francesca Brianza: «Un pensiero in particolare va a una persona illuminata come il professor Massimo Agosti. Aver aperto all’osteopatia nella terapia intensiva neonatale nel 2012 è qualcosa veramente di illuminato. Adesso è facile dirlo, a differenza di 10 anni fa. Abbiamo portato l’osteopatia dove prima non c’era, in terapia intensiva, adesso la doniamo ai più fragili».

Proprio al professor varesino, docente dell’Insubria e vicepresidente della società italiana di neonatologia, il compito di concludere la giornata di festa di Arsago: «La medicina ha bisogno dell’innovazione – sottolinea il professore Agosti -. Dieci anni fa ci siamo resi conto di come non bastassero i medici e gli infermieri, ovviamente necessari e indispensabili nella fase acuta, ma che fossero necessari delle condizioni che nelle terapie intensive rendessero i bambini “meno” figli delle macchine, dei tubi e dei farmici, pur sempre indispensabili. Per dare qualità della vita serve infatti un orticello, un gruppo di persone, in grado di aggiungerà qualità alla qualità. Non a caso il motto della neonatologia internaziale è Zero Separation. Non basta infatti salvare un neonato, bisogna farlo stare insieme a persone che donano bellezza e positività alle cure».
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