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“Donna, vita, libertà”, Farian Sabahi racconta la difficile lotta delle donne in Iran

La giornalista, seguendo le tracce del suo ultimo libro, “Noi donne di Teheran”, metterà in luce la situazione delle donne in Iran. Organizzano Coop, Libera, Anpi e Filarmonica di Sacocnago

Generico 22 May 2023

Come le donne, in Italia, lottarono per la Resistenza, così oggi le donne in Iran si battono per i loro diritti, ma anche per la libertà e la democrazia del loro Paese. Con “Donne, Vita e Libertà”, martedì 23 maggio si rinnova la kermesse tra parole e musica che riunisce soci Coop Lombardia, Libera Varese, Anpi Busto Arsizio e Filarmonica Santa Cecilia di Sacconago in occasione della Festa della Repubblica. Per la prima volta, inoltre, l’evento si inserisce tra le iniziative della festa dell’oratorio San Filippo Neri, “On the Road, ascolta il tuo cuore e parti senza paura”, in collaborazione con il Teatro Manzoni.

L’iniziativa, in programma nella sala di via Calatafimi 5, alle ore 21.15, vede come protagonista Farian Sabahi. Giornalista, storica contemporanea e ricercatrice senior presso l’Università dell’Insubria, seguendo le tracce del suo ultimo libro, “Noi donne di Teheran”, metterà in luce la situazione delle donne in Iran, ricordando il movimento di protesta, da cui prende il nome l’iniziativa stessa, “Donna, vita, libertà”. La giornalista, che insegna “Relazioni internazionali dell’Europa Orientale e del Medio Oriente”, sarà supportata dai brani musicali eseguiti dalla Filarmonica Santa Cecilia di Sacconago, diretta dal Maestro Stefano Di Garbo.

«La brutale repressione delle proteste del popolo iraniano da parte del regime che governa il Paese suscitano indignazione ed emozione. – commenta il presidente di ANPI Busto Arsizio, Liberto Losa – ANPI e le altre Associazioni tradizionalmente promotrici del Concerto per la Festa della Repubblica a Busto Arsizio, hanno pensato di dedicare quest’anno l’evento alla situazione iraniana, per apportare un piccolo contributo di solidarietà e di attenzione al popolo iraniano che si batte per la libertà e la democrazia in quella Nazione. Il legame è evidente: con la proclamazione della Repubblica nel 1946, e con la promulgazione della Costituzione nel 1948, si concluse il ciclo degli eventi collegati alla liberazione dell’Italia dalla dittatura e dall’occupazione straniera. Nell’impegno che portò alla Liberazione, fu fondamentale il ruolo delle donne. In modo analogo le donne sono ora protagoniste dell’impegno per la libertà e la democrazia in Iran, al grido di “Donna, Vita, Libertà”».

«Barometro della democrazia sono i diritti delle donne, i diritti delle minoranze religiose ed etniche, i diritti di coloro che hanno un diverso orientamento sessuale. – precisa Farian Sabahi – Per la legge della Repubblica islamica dell’Iran, noi donne valiamo la metà rispetto a un uomo. Quando ereditiamo, quando testimoniamo in tribunale, quando siamo vittime di violenza. Ottenere il divorzio e la custodia dei figli è complicato. Se sposate, per andare all’estero abbiamo bisogno del permesso scritto del marito. E la legge della Repubblica islamica ci obbliga a coprire i capelli con il velo. È in questo contesto che si inserisce il movimento di protesta “Donna, vita, libertà” innescato dalla morte violenta della ventiduenne curda Mahsa Amini lo scorso 16 settembre. Per mesi, le iraniane e gli iraniani sono scesi in strada a protestare. Uno scenario complesso, complicato dal recente accordo tra il regime di Teheran e quello saudita, veicolato dalla Cina che in Medio Oriente ha interessi economici importanti».

Spiega Osvaldo Gallazzi, coordinatore della festa dell’oratorio: «Abbiamo colto l’opportunità per inserire questo evento all’interno della festa dell’oratorio perché in linea con il tema di quest’anno. Il nostro motto per il 2023 è infatti “On The Road”, ovvero mettersi in cammino, non fermarsi mai. E soprattutto rimanere sempre all’erta e attivi di fronte a ciò che succede. Insomma, non restare indifferenti».

Aggiunge Mariella Bottini, in rappresentanza al Comitato Soci Coop di Busto Arsizio – Cassano: «L’idea, per noi, è quella di sostenere qualsiasi iniziativa di promozione culturale, in primo luogo. E, molto importante, anche di promozione di diritti umani. La lotta delle donne iraniane rischia di essere dimenticata, quindi è importante tenerne alta l’attenzione. Quello che possiamo fare noi è stare vicino a queste donne che stanno lottando».

Pietro Caccia, neopresidente della Filarmonica Santa Cecilia di Sacconago, ricorda: Da parecchi anni partecipiamo a eventi a tematica sociale, riguardanti la legalità, o come, in questo caso, la situazione della donna in Iran».
Entrata gratuita fino a esaurimento posti. Biglietti disponibili presso Colorificio S. Michele (via Quintino Sella, 18) e Cartoleria Ul Carté (via P. R. Giuliani, 5).

Pubblicato il 22 Maggio 2023
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