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Boom! Foto e opere pop raccontano gli anni Sessanta a Gallarate

La mostra ospita scatti dei fotografi del Sestante e opere di arti visive dell'Associazione Artistica Alfa 3A: un viaggio tra memorie e riferimenti musicali, cinematografici, della moda

mostra Sestante

Memorie di famiglia, di adolescenze lontane, di quel boom – economico, demografico, creativo – che dava ottimismo alla società italiana. E poi copertine di dischi, pop art, cinema, colori sgargianti, fumetti, ma tanti veicoli mitologici, dalla 500 alla Vespa passando per una Trabant esteuropea.

Sono gli anni Sessanta nelle opere degli artisti dell’associazione 3A di Gallarate e dei fotografi del Sestante, lo storico fotoclub che ospita la mostra “6.0” nella sua sede in via Novara.

Inaugurata sabato, anche con un intervento della sempre brava Lara Scandroglio, l’esposizione segna il ritorno della collaborazione, interrotta dal Covid, del Sestante con l’Associazione Artisti Alfa 3A, che aveva visto precedentemente altre quattro mostre congiunte.

Il richiamo ai “sixties” è simpaticamente giocato su più piano: la mostra omaggia i 60 anni del Sestante (essendo stato il club fondato nel 1963, originato dalla sezione fotografica degli Amici delle Americhe) e le opere – fotografiche o di arti visive che siano – sono accomunate dal formato, su pannelli 60×60 centimetri.

Tanto colore e tanti riferimenti pop a quel decennio di rivoluzioni e trasformazioni, a cui fanno da contraltare anche tante immagini in bianco e nero tratti dagli archivi della tranquilla vita di provincia di allora, che adagio adagio sarebbe stata movimentata dalle novità che arrivavano da Londra, da Liverpool e da New York, via Milano.

mostra Sestante

“Gli anni Sessanta danno il via ad una profonda trasformazione che coinvolge ogni contesto della cultura e della società. Sono anni in cui il mondo occidentale assiste ad una vera e propria rivoluzione: è il periodo delle contestazioni, delle rivendicazioni, dello sbarco sulla luna, di Woodstock. Questa ondata di vitalità e spregiudicatezza investono la letteratura, l’arte, la scienza, il cinema, il teatro e la moda. Questi erano gli anni dei figli dei fiori, che predicavano l’amore contro la guerra in Vietnam, e della minigonna di Mary Quaint, che diviene simbolo di libertà e femminismo, ma anche della Pop art di Warhol e dei Beatles, dei Rolling Stones e di Jimi Hendrix. Ognuno di questi eventi ha segnato indelebilmente gli usi e i costumi della società che ancora oggi si ripensa nostalgicamente ad un’epoca magica, ricca di cambiamenti. Celebrare gli anni ’60 è un modo per affermare nuovamente i valori di cui era stata portavoce, un’epoca non troppo lontana che sa ancora farci sognare”.

La mostra rimane aperta per il periodo della festa della Contrada del Brodo.

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Pubblicato il 16 Luglio 2023
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