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Lo sviluppo di Malpensa? “Ripartiamo dal protocollo d’intesa valido”

Lo stop all'espansione dell'aeroporto sta facendo discutere, ma al contempo il resto del Masterplan è stato approvato. Il sindaco di Somma Bellaria riporta in primo piano i temi che erano dentro l'accordo tra Regione, Sea e Comuni

Generico 03 Jul 2023

«Il Masterplan è stato approvato e il protocollo d’intesa prevede impegni su tanti fronti. A questo punto bisogna vedere quali sono le priorità e fare il punto».
Il sindaco di Somma Lombardo Stefano Bellaria ragiona sul futuro di Malpensa, di cui ancora in questi giorni tanto si discute.

All’assemblea di Confindustria Varese il presidente Roberto Grassi ha dato un duro giudizio sulla politica, parlando della delusione del mondo economico per la bocciatura dell’espansione del cargo, ha parlato di «provvedimenti sbagliati».
Lo stop all’espansione dell’aeroporto fuori dai suoi attuali confini certamente è un passaggio importante, su cui si aprono mille incognite. Ma allo stesso tempo resta anche il via libera generale al Masterplan, il piano di sviluppo aeroportuale che prevede anche altri interventi.

«Ora si aprono due scenari:  sappiamo che c’è chi vuole riproporre l’espansione della cargo city fuori dal sedime. E c’è lo scenario in cui rimane il No all’espansione. In ogni caso il Masterplan è approvato» ragiona Bellaria, che ha sempre avuto a cuore la ricerca del punto di convergenza tra esigenze dello scalo (il cui primo nucleo storico, Cascina Malpensa, è nei confini  di Somma) e il territorio.

Quale che sia la via che i proponenti – Enac e Sea – e la politica sceglieranno, per il territorio di Malpensa resta un punto fermo: «Ci sono decisioni che non sono in capo a noi, ma a noi spetta l’attuazione del protocollo sottoscritto. Nel protocollo ci sono mitigazioni, compensazioni, ma anche le opere previste dal Piano d’Area del 1999, già definiti prioritari e necessari allora, per il territorio e l’aeroporto. L’aeroporto nel frattempo è cresciuto e quelle opere non si sono ancora realizzate». Nel protocollo sottoscritto da Regione, Comuni, Sea ed Enac (fuori era rimasto solo il Parco del Ticino), c’erano vari temi:

Il tema del Masterplan comunque approvato sarà posto nella prossima riunione tra il gestore Sea e il Cuv (il consorzio dei Comuni confinanti o più esposti alle rotte di Malpensa, oggi guidato dal sindaco presidente di turno, Elena Carraro di Lonate Pozzolo), fissato per la prossima settimana. Certo, lo scenario non è ancora chiaro, ma Bellaria – “decano” dei sindaci, insieme a Claudio Ventimiglia di Golasecca e Dimitri Cassani di Casorate – ribadisce che si deve ripartire dal protocollo, «indicando le priorità, da dove partire».

Il protocollo era stato anche criticato duramente dalle associazioni ambientaliste, che hanno contestato ai sindaci di aver avallato un piano che poi è stato fermato dal Ministero dell’Ambiente.
È una risposta indiretta anche alle voci ambientaliste, quando Bellaria si appella al testo del protocollo: «Ricordo che esiste una cronistoria che – richiamata nel protocollo – prevede una serie di passaggi: il Cuv aveva fatto mettere nero su bianco le alternative all’espansione», tra cui lo scenario 2-2A, quello che secondo il Ministero rappresenta lo scenario valido per il potenzimento delle aree cargo (qui l’approfondimento sulla valutazione fatta dalla Commissione VIA).

Malpensa Generiche
Le diverse alternative studiate per le nuove aree cargo. Quella indicata con numero 7 è quella presentata a Roma e bocciata, quella indicata con numero 2 è quella che il Ministero dell’Ambiente indica come più valida e che era tra le alternative giudicate sostenibili dai Comuni

È una via percorribile, quella dell’espansione interna con scenario 2-2A? «Non siamo dei tecnici, si tratta di comprendere come realizzarlo, rispondendo anche alle concrete esigenze di mercato, che come sappiamo vive di cicli: ricordo che il Protocollo stesso ipotizzava una espansione secondo le esigenze reali che emergevano.

Oggi c’è un parere di Via, partiamo da quello». Tra gli ostacoli emersi allo scenario 2-2A c’erano da un lato la previsione dell’uso di quell’area per la realizzazione della centrale di cogenerazione (pannelli fotovoltaici) per la produzione di energia pulita.dall’altro considerazioni di sicurezza delle operazioni sul piazzale – safety – e possibili interferenze con i pozzi di Lonate Pozzolo.

La prospettiva reale di sviluppo resta da tracciare, anche se il parere VIA ha un suo peso. Di certo Bellaria manda un messaggio chiaro quando dice che si deve riprendere in mano il protocollo d’intesa, che contiene punti importanti per il territorio e per lo stesso sviluppo aeroportuale.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 05 Luglio 2023
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