Salviamo La Brughiera: “Convertiamo le aree edificabili di Casorate Sempione a verde da tutelare”
Il Comitato nato a Casorate ha fatto una serie di proposte nel percorso di Variante al Pgt. Tra le diverse idee anche un parco urbano in area centrale, nuove piantumazioni e la tutela delle attività sportive equestri, anche con un ecomuseo
Il Comitato SalviamoLa Brughiera, nato contro la realizzazione della ferrovia per Malpensa in territorio di Casorate Sempione, sta proseguendo la sua attività anche come soggetto locale: in questa ottica ha presentato una serie di proposte per la Variante di Piano di Governo del Territorio, aperta appunto a Casorate.
Riceviamo e pubblichiamo il testo completo
Considerati
– Il rilevante consumo di suolo e la significativa riduzione del verde naturale ed agricolo subita dal territorio comunale di Casorate Sempione, soprattutto in conseguenza della realizzazione del collegamento ferroviario Railink Malpensa T2 – linea Rfi del Sempione.
– La scarsa capacità di rinaturalizzazione delle aree interessate dal tracciato del realizzando raccordo ferroviario, anche nella zona di galleria artificiale, e la ridotta consistenza delle aree di compensazione straordinaria individuate nel territorio comunale (confrontate alla estensione delle perdite subite).
– L’incidenza che la riduzione della superficie verde boschiva ed agricola avrà riguardo la qualità e continuità della mitigazione derivante dalla vegetazione, la salute e capacità stessa di rigenerazione delle aree boschive e naturali incise e frazionate dall’opera ferroviaria in corso di realizzazione
– La svalutazione ambientale e paesaggistica derivante dalla perdita della continuità boschiva e del verde, e dalla perdita di elementi paesaggistici specifici e qualificanti, come la presenza del filare alberato lungo l’asse del Sempione nel tratto Gallarate-Casorate Sempione
– La riduzione della capacità di mitigazione del microclima e della capacità di ostacolo alla diffusione delle polveri e polveri sottili dovuta alla riduzione della presenza del verde boschivo e delle alberature presenti nel territorio comunale
– La collocazione del territorio comunale all’interno del Parco del Ticino con delimitazione delle aree interne all’ambito IC di iniziativa comunale e la presenza sul territorio di aree assoggettate alla pianificazione diretta del Parco, Ente di Tutela del Patrimonio naturalistico
Considerato inoltre
– la riforma della Costituzione della Repubblica Italiana con la legge costituzionale 11 febbraio 2022, n. 1 («Modifiche agli articoli 9 e 41 della Costituzione in materia di tutela dell’ambiente») (Gazz. Uff. n. 44 del 22 febbraio 2022) ha precisato ed implementato gli articoli 9 e 41 con specifiche indicazioni di tutela ambientale:
Art. 9. La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica [33, 34]. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali.
Art. 41. L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla liberta`, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali.
– La recente approvazione del Parlamento Europeo della “Legge per il Ripristino Della Natura” che pur necessitando per una propria efficacia diretta, di ulteriori passaggi e recepimenti, dà una indicazione precisa e vincolante rispetto ai propri contenuti. – Laddove La norma mira a riabilitare almeno il 20% degli ecosistemi degradati d’Europa entro 2030 e stabilisce obiettivi vincolanti in sette campi d’azione, come terreni agricoli, torbiere, e fondali marini, con l’obiettivo di fermare il danno ambientale causato dall’attività umana incontrollata e dai cambiamenti climatici.
– La priorità necessariamente riconosciuta alla verifica della sostenibilità (locale e globale) per ogni azione di trasformazione, e quindi anche di pianificazione, stanti le evidenti e scientificamente riconosciute problematiche inerenti i cambiamenti climatici, il consumo delle risorse , l’inquinamento ambientale legato alle attività e cicli di produzione e trasformazione.
Preso atto e considerato
– che le previsioni del PGT vigente ed oggetto della variante di cui all’avviso di avvio di procedimento pubblicato lo scorso 1 giugno 2023 sovrapponevano alla realtà boschiva ed agricola e di verde intra urbano rilevanti previsioni di edificazione mediante zonizzazione, individuazione di piani di lottizzazione e aree di trasformazione, rimaste irrealizzate e senza presentazione di richieste di edificazione;
– che diverse di queste aree sono contigue ad aree verdi, agricole e boschive, costituendo un importante elemento di continuità ecologica e di mitigazione e filtro rispetto al costruito;
– che diverse di queste aree si trovano collocate all’interno di zone edificate costituendo realtà puntuali di mitigazione climatica;
– che il patrimonio costruito presenta potenzialità di recupero e rigenerazione / riqualificazione in grado di soddisfare in larga parte la domanda di insediamento di nuove attività residenziali, terziarie e produttive;
– La rilevanza della pianificazione urbanistica locale anche per l’assetto e sostenibilità complessiva della realtà del Parco del Ticino
Si propone:
- Che per un adeguato e proporzionato contenimento del consumo di suolo (pur considerando che il consumo di suolo dovuto ad interventi infrastrutturali può venire stralciato dal bilancio complessivo di utilizzo) tutte le aree precedentemente previste come edificabili, a mezzo zonizzazione, piani di lottizzazione e ambiti di trasformazione, e non ancora edificate, vengano qualificate come aree verdi tutelate, verde agricolo, verde boschivo, in base alle diverse collocazioni e contiguità.
In subordine, che tali aree vengano sottoposte ad una valutazione riguardo la valenza di contiguità e complementarità con le aree boschive ed i corridoi ecologici esistenti o ricostituibili, determinando conseguentemente, in base a dati e criteri verificabili, quali aree siano da destinare alla tutela ambientale nei termini sopra richiesti.
- Che il bilancio riguardo il consumo di suolo tenga ad ogni modo conto, volontariamente, dell’incidenza delle aree boschive ed agricole sottratte al territorio conseguentemente alle realizzazioni infrastrutturali ferroviarie, viabilistiche.
- Che le aree attualmente interne al perimetro di iniziativa comunale, inedificate e allo stato di fatto boschive od agricole, limitrofe alle aree di competenza del Parco del Ticino, vengano stralciate dalla perimetrazione dell’ambito di iniziativa comunale e siano quindi ricomprese nella pertinenza di pianificazione diretta del Parco del Ticino.
- Che non vengano in nessun modo retrocessi gli attuali limiti dell’area di competenza del Parco del Ticino con ampliamento del perimetro di iniziativa comunale.
- Che le aree verdi, attualmente di fatto agricole o boschive di disponibilità comunale, vengano vincolate con destinazione a parco urbano, annullandone l’eventuale edificabilità laddove prevista nel vigente PGT oggetto di variante.
- Che le aree edificate o parzialmente edificate attualmente interessate da attività sportive equestri anche laddove momentaneamente dismesse o sotto utilizzate, vengano confermate con valenza di bene di interesse pubblico storico naturalistico, per attività compatibili, attraverso modalità e criteri da sviluppare in accordo con gli esercenti delle attività presenti per consentirne un armonico sviluppo nel rispetto della valenza ambientale e storico architettonica. – Si valuti la possibilità di implementare la tutela storico ambientale del sistema delle scuderie della “piccola Inghilterra”, ad esempio creando un ecomuseo.
- Che nella zona abitata vengano individuate aree di disponibilità pubblica da rinaturalizzare o attrezzare con nuove piantumazioni onde favorire la mitigazione climatica, e siano altresì previste premialità per il mantenimento e l’incremento delle piantumazioni in ambito privato.
- Che venga confermato e realizzato il parco urbano unitario comprendente il comparto costituito dall’insieme degli edifici pubblici di via De Amicis,- estendendolo con previsione di nuove piantumazioni e rinaturalizzazioni nelle aree pubbliche destinate alla viabilità, sosta, con riduzione dei calibri stradali e delle aree pavimentate in base alle effettive previsioni e necessità.
- Che , tenuto conto dell’incidenza della mobilità sul carico inquinante diretto e indiretto, ed al fine di migliorare la frequentazione degli spazi pubblici da parte dei cittadini di Casorate Sempione, vengano inserite nel PGT progettualità innovative favorenti sia la vita comunitaria sia lo sviluppo della mobilità dolce in sicurezza, – prevedendo piste ciclabili, aree a traffico limitato ed a prevalenza pedonale, aree pedonalizzabili e idonei spazi di interscambio fra i diversi tipi di mobilità.
- Che, valutando la necessità di contribuire alla riduzione dell’impatto diretto dei cambiamenti climatici negli ambiti edificati residenziali e non, con particolare riferimento alla riduzione delle “bolle di calore”, si prevedano interventi di mitigazione nelle aree di percorrenza e parcheggio, inserendo nuovi alberi, filari e superfici verdi e filtranti.
Si chiede, inoltre, con valenza generale e precedente alle proposte e richieste sopra esposte, che:
- – Tenendo conto della rilevanza per il territorio degli scenari relativi alle infrastrutturazioni a scala sovra comunale e delle previsioni di sviluppo aeroportuale, e del fatto che Casorate Sempione si trova di fatto ad essere il primo Comune dell’intorno aeroportuale ad attivare una revisione del proprio strumento pianificatorio dopo l’approvazione con limitazioni del Masterplan Malpensa 2035, – L’amministrazione Comunale di Casorate Sempione si attivi positivamente nel senso di un allargamento della fase di analisi e di determinazione delle linee guida e degli obbiettivi comuni, di tutela e sostenibilità, con i comuni dell’area vasta di Malpensa e dei comuni aderenti al CUV Consorzio Urbanistico Volontario. Nella direzione di una pianificazione coordinata volta alla condivisione di politiche territoriali, ambientali, paesaggistiche ed infrastrutturali, attivando “piani associati”, già prevista dalle Leggi Regionali Vigenti (L.R. 12 art.7.3 bis) al riguardo:
3 bis. La Regione promuove la pianificazione coordinata volta alla condivisione delle politiche territoriali, ambientali, paesaggistiche e infrastrutturali tra più comuni. Si definiscono piani associati gli atti di pianificazione sviluppati tra più comuni secondo le modalità di cui all’articolo 13, comma 14. In applicazione di quanto disposto dal PTR, il piano associato rappresenta lo strumento efficace per conseguire un uso razionale del suolo, la realizzazione di efficienti sistemi insediativi e di razionali sistemi di servizi, elevati livelli di tutela e valorizzazione delle aree agricole, naturali e di valore paesaggistico, nonché per prevedere le forme di perequazione territoriale di cui all’articolo 11, comma 2 ter
- – Nella predisposizione documentale dell’iter di approvazione della variante e relativa VAS si proceda volontariamente ad uno studio VIS con riferimento agli impatti infrastrutturali ed aeroportuali sulla salute tenendo conto degli scenari previsti dal progetto masterplan Malpensa 2035, provvedendo alla zonizzazione acustica (riferita agli scenari 2035) che valuti e determini preventivamente alla zonizzazione urbanistica i limiti e la localizzazione degli obiettivi insediativi e di riqualificazione del costruito, provvedendo ad un piano emergenze e che, laddove lo strumento VIS non risulti direttamente applicabile si provveda in supplenza con corrispondenti attività di analisi e monitoraggio e valutazione preventiva agli scenari di pianificazione urbanistica, mediante iniziativa ditretta della Amministrazione nell’ambito del procedimento di variante al PGT.
- – Venga previsto come parte degli strumenti di verifica dello strumento urbanistico (secondo le fasi legislativamente previste) un piano operativo di monitoraggio degli inquinamenti acustici e chimici / pulviscolari, per la corretta evoluzione dello strumento di pianificazione in rapporto alla salute ambientale ed umana.
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