Mamma e figlio rubano al negozio d’elettronica a Gallarate, lui finisce in carcere
Nei guai un ventenne e la mamma, entrambi pregiudicati per furto. Per il ragazzo il giudice ha deciso la custodia cautelare in carcere

Spese di Natale a costo zero per madre e figlio, beccati a rubare in un grande negozio di elettronica di Gallarate. Il figlio, pluripregiudicato per reati simili, è finito in carcere a Busto Arsizio.
L’intervento della Polizia risale a sabato 2 dicembre: la Volante della Polizia di Stato è intervenuta in un noto negozio di elettronica, dopo che il direttore aveva segnalato la presenza di un ragazzo e di una donna che si stavano aggirando tra le corsie con fare sospetto. La coppia, avvicinata dagli agenti del Commissariato retto dal vicequestore Luigi Marsico, ha iniziato ad assumere un atteggiamento scontroso e per niente collaborativo.
Per questo sono stati portati in Commissariato in via Ragazzi del ’99, anche solo per procedere alla loro esatta identificazione.
In realtà c’era una ragione per la scarsa collaborazione dei due: durante la successiva perquisizione personale del ragazzo, dalla tasca del giubbotto da lui è saltato fuori un alimentatore appena sottratto dai bancali del negozio (nonché la carta di identità di cui aveva dichiarato di essere sprovvisto, per non farsi identificare).
Il ragazzo, infatti, aveva diversi precedenti anche per furti perpetrati con lo stesso modus operandi e spesso in compagnia della madre. Il giovane – appena ventenne e residente fuori città – era già stato arrestato nelle settimane scorse per altri furti ed era sottoposto alle misure cautelari dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria ed all’obbligo di dimora in Busto Arsizio, disposte dal giudice del Tribunale di Busto Arsizio.
La donna invece ha a suo carico una serie di reati contro il patrimonio e di recente è stata denunciata per aver commesso un furto nella provincia di Como (per questo sottoposta alla misura di prevenzione dell’ “avviso orale” del Questore): durante il tragitto verso il Commissariato ha cercato di nascondere nell’auto della Polizia un costoso cellulare che aveva appena rubato nel negozio.
I due sono stati denunciati a piede libero ed in concorso, per i reati di furto aggravato e resistenza a Pubblico Ufficiale.
Il giudice del tribunale di Busto ha disposto per il ventenne anche l’aggravamento della msiura cautelare: se prima era costretto a rimanere a Busto e firmare in Commissariato, ora è finito in carcere, accompagnato dagli agenti gallaratesi.
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