A Gallarate promossa da Pensiero Meticcio una raccolta fondi per migliorare la cultura della convivenza uomo animale
L'obiettivo è di realizzare uno spazio pubblico idoneo dove ricevere le persone con i cani conviventi. Migliorare la conoscenza reciproca e superare le incomprensioni

Grazie alla concessione d’uso da parte del Comune di Gallarate di un campo molto vicino al canile di via Degli Aceri 15, l’associazione Pensiero Meticcio odv lancia una campagna di crowdfunding per un progetto che mira a disincentivare le sempre più frequenti rinunce di proprietà di cani e promuova una buona cultura di convivenza con gli animali.
Il progetto intende svilupparsi su due fronti: da una parte rappresentare un punto di riferimento per la cittadinanza, attraverso l’organizzazione di eventi, dibattiti, corsi, seminari, etc. volti a promuovere una sempre maggiore consapevolezza di quello che significa una sana convivenza e rispetto per gli animali; dall’altra, portare avanti l’obiettivo di contrastare le sempre più frequenti rinunce di proprietà.
Spesso ci sono affrontabili incomprensioni fra umani e cani all’origine degli abbandoni che inducono a portare i cani direttamente nei canili, luoghi di reclusione e sofferenza per giunta a carico economico delle amministrazioni e dei cittadini.
Quando un cane entra in un box inizia per lui presto un deperimento fisico e psicologico che può crescere fino a compromettere il verificarsi di un nuovo affido, con il risultato che una struttura dedicata all’accoglienza e al reinserimento sociale diventi una prigione con fine pena mai.
Il personale dipendente e volontario di Pensiero Meticcio interpreta l’impegno di gestione del canile Municipale anche in ottica di prevenzione e, oggi, può proseguire nella strada intrapresa avvalendosi di uno spazio pubblico idoneo dove ricevere le persone con i cani conviventi.
«Per riuscirci – spiegano i volontari dell’associazione – innanzitutto dobbiamo realizzare la recinzione intorno al terreno, mettere un cancello di entrata, un gazebo e delle panchine. Ma ciò che al momento ci pare più impegnativo è preparare l’area ad essere calpestabile dopo anni e anni in cui soprattutto i rovi l’hanno popolata».
I fondi raccolti serviranno ad acquistare il materiale necessario per la realizzazione del progetto.
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