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L’esplosione all’alba davanti alle villette a Golasecca. “Mai ce lo saremmo aspettato”

I vicini di casa dell'uomo che si è dato fuoco sono stai svegliati da uno scoppio, causato dal rogo

incendio auto golasecca marzo 2024

In via Puccini, a Golasecca, sotto una leggera pioggia inizia a sciogliere la cenere dell’incendio avvenuto nella notte, innescato da un uomo di fronte a casa. Ora è rimasta la carcassa di uno dei due veicoli bruciati nel rogo. «Erano le 6 e 5, ho sentito l’esplosione, quando è esploso serbatoio di una delle due auto, per fortuna però non è esploso il serbatoio dell’altra macchina a gpl» racconta un vicino di casa, con la ritrosia e il pudore che caratterizzano molte persone quando sia di fronte a tragedie come queste.

La casa è in una zona al margine del paese, una strettoia tra case vecchie, poi la fila di villette a schiera è avvenuto l’episodio, poco più avanti la strada che va verso Sempione. È una via residenziale, ma passano alcune auto, qualcuno fa foto, qualcun altro fa trasparire quanto l’episodio abbia subito colpito la piccola comunità dove si conoscono un po’ tutti: «Quando ho sentito della figlia mi si è gelato il sangue, perché ha la stessa età del mio» dice una signora che si ferma per qualche istante in auto.

L’uomo che si è dato fuoco era piuttosto conosciuto in paese, era attivo nella ristorazione a domicilio, fino a qualche tempo fa teneva anche un banco della paella nella piazza dell’abitato. Anche se lo vedevano di meno da quando era stato colpito da una tragedia, la scomparsa del fratello morto in un incidente in moto al ponte di ferro a Sesto Calende. Viveva fino a poco tempo fa in via Puccini, ma ora dormiva altrove e passava al mattino per prendere la figlia. Martedì mattina si è presentato prima, ha estratto una tanica di benzina e ha dato fuoco all’interno del veicolo.

Golasecca generico

«Mio marito era già sveglio, io ho sentito un’esplosione e poi come un allarme che suonava» dice una vicina di casa, che – come altri – non conosceva a fondo l’uomo. Tutti però dicono che non si aspettavano un gesto del genere, nonostante le difficoltà che l’uomo aveva affrontato e stava affrontando.

L’uomo è in ospedale al Niguarda, in pronto soccorso, con gravi ustioni. Figlia e moglie, ustionate in modo meno grave, sono invece all’ospedale di Circolo di Varese.

 

Molte persone trovano difficile e imbarazzante parlare di suicidio: può essere forte il senso di vergogna che può accompagnare questi pensieri. Ancora più forti possono essere queste emozioni se si pensa di confidarsi con parenti e amici. Potrebbe risultare più facile parlarne con chi non è coinvolto direttamente.
Se sentite di aver bisogno, potete chiamare il Numero Verde 800 334343, attivo h24: è il servizio Inoltre attivato da Regione Veneto (alla risposta c’è un breve messaggio registrato, subito dopo risponde l’operatore). Un altro servizio è quello di Telefono Amico, attivo dalle 10 alle 24, tutti i giorni dell’anno: il numero è 02 23272327.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 26 Marzo 2024
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