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A Lonate Pozzolo la posa della “pietra d’inciampo” per Annunciato Crivelli

La posa nella piazza della chiesa vecchia di Sant'Antonino conclude un lungo percorso di ricerca sulla figura di un ragazzo deportato e ucciso a Mauthausen: fino a pochi anni fa era solo un nome e di lui si conosceva pochissimo

Annunciato Crivelli

Domenica 17 marzo 2024 sarà posata a Lonate Pozzolo, frazione Sant’Antonino Ticino, la “pietra d’inciampo” che ricorderà Annunciato Crivelli, partigiano di Sant’Antonino catturato dai tedeschi in Ossola, deportato a Mauthausen a soli vent’anni e lì deceduto il 3 marzo 1945.

La posa avverrà appunto il 17 marzo, il giorno della sua nascita, a ottant’anni esatti dal momento in cui fu arrestato sui monti sopra Domodossola, appunto nel giorno del suo compleanno.

La posa della pietra conclude un lungo percorso (curato anche dall’ex assessora Melissa Derisi) che – come sempre accade per le “pietre d’inciampo” – non è stato solo burocratico, ma ha contribuito a ricostruire la storia di una persona, che sarà ricordata nella sua individualità.

«La pietra è stata consegnata al 27 gennaio e oggi è custodita dalla presidente dell’Anpi provinciale» spiega l’assessore alla cultura Andrea Colombo.
Il piccolo manifatto sarà posato domenica – alla presenza della sindaca Elena Carraro, dell’Anpi provinciale e locale e delle scuole medie – nella piazza della chiesa vecchia – oggi Piazza Don Mario Manfrin, “in quanto luogo di aggregazione che consentirebbe una maggiore visibilità” e comunque a pochi passi dalla casa di via Isonzo 9  dove viveva il giovane lonatese (che fu inserito poi con la qualifica di partigiano nella locale 102ma Brigata Garibaldi).

Gli interventi saranno affidati alla sindaca Elena Carraro, all’assessore Andrea Colombo e alla presidente Anpi Varese Ester De Tomasi, che ha commissionato le pietre d’inciampo in provincia (altre recenti sono a Duno e Viggiù).

Come previsto anche dal regolamento delle “pietre d’inciampo”, nel corso del percorso negli anni passati i promotori hanno cercato anche i parenti, nel caso specifico la nipote, Angela Moscheni, che per ragioni anagrafiche non ha mai conosciuto Annunciato.

 

A Lonate Pozzolo una pietra d’inciampo per Annunciato Crivelli, deportato nel giorno in cui compiva vent’anni

 

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 12 Marzo 2024
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