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Tutto quello che c’è da sapere sul 5 per mille: una guida completa

il 5 per mille è una vera e propria misura fiscale che permette al contribuente di stabilire come deve essere utilizzata una parte dell’IRPEF – ossia delle imposte sui redditi - da lui pagate

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Chi non ha tempo da dedicare al volontariato o non ha la possibilità di fare delle donazioni, ma non vuole rinunciare ad aiutare un’associazione no profit o, più in generale, enti che mettono in atto iniziative di tipo sociale, può ricorrere al 5 per mille.

Quest’ultimo altro non è che uno strumento fiscale che, proprio come il 2×1000 e l’8×1000, consente ai contribuenti di decidere che cosa deve essere fatto con una piccola parte delle loro tasse o, più esattamente, delle imposte sui redditi. In questa breve guida andremo a scoprire le caratteristiche di questa misura fiscale e come fare per devolverla a una particolare associazione o ente.

5 per mille: che cos’è

Come anticipato poco sopra, il 5 per mille è una vera e propria misura fiscale che permette al contribuente di stabilire come deve essere utilizzata una parte dell’IRPEF – ossia delle imposte sui redditi – da lui pagate.

Questa iniziativa di stampo sociale è stata istituita nel 2006 e resa stabile con la legge n.190 del 2014. Le organizzazioni che possono beneficiare della donazione sono:

  • le associazioni e gli enti di volontariato;
  • gli enti dediti alla ricerca scientifica ed enti universitari;
  • gli enti impegnati nella ricerca sanitaria;
  • i Comuni di residenza, i quali possono utilizzare i fondi per finanziare attività di interesse sociale;
  • le associazioni sportive dilettantistiche riconosciute dal CONI;
  • gli enti che gestiscono aree protette.

L’elenco delle associazioni che possono beneficiare del 5 per mille è liberamente consultabile sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Inoltre, le singole associazioni ospitano, sui propri siti web, pagine dedicate al 5 per mille e alle iniziative per le quali sono state utilizzate le quote ottenute negli anni precedenti.

A quanto corrisponde il 5 per mille

La quota devoluta varia in base all’ammontare delle imposte sui redditi che si è tenuti a pagare. In particolare, corrisponde allo 0,5% di tale somma. Per effettuare il calcolo è sufficiente dividere le imposte sui redditi per 100 e moltiplicare per 0,5 oppure dividere per 1000 e moltiplicare per 5.

2×1000, 5×1000, 8×1000: differenze

Proprio come il 5 per mille, anche il 2 per mille e l’8 per mille sono quote delle imposte sui redditi che i contribuenti possono decidere di donare a specifiche realtà. Sebbene il funzionamento sia simile, cambiano i beneficiari dell’iniziativa.

In particolare, mentre, come abbiamo visto, il 5×1000 è destinato a finanziare attività e iniziative di carattere sociale, il 2×1000 è riservato ai partiti politici e l’8×1000 alle istituzioni religiose.

Le tre forme di donazione non sono in contrasto tra loro. Uno stesso contribuente può decidere liberamente di donare una sola, due o tutte e tre le quote.

Come devolvere il 5 per mille

Devolvere il 5 per mille è molto semplice e non richiede al contribuente alcuna spesa aggiuntiva. La quota data in beneficenza viene infatti prelevata dalle tasse che è in ogni caso obbligato a pagare.

Per devolvere la quota è sufficiente compilare la parte dedicata sul modulo 730 o sul CU:

  • firmando il riquadro relativo al settore al quale desidera destinare la propria donazione: in questo caso, la somma, insieme ai contributi degli altri donatori, verrà suddivisa tra tutti gli enti della categoria di riferimento;
  • indicando, oltre al settore, anche il codice fiscale dell’associazione o dell’ente a cui desidera destinare il 5 per mille: in questo caso, l’intera somma verrà devoluta alla realtà indicata.

Naturalmente, non è obbligatorio fare una scelta per la donazione di questa quota dell’IRPEF; nel caso in cui non venisse indicato nulla, la somma rimarrebbe nelle casse dello Stato.

Pubblicato il 24 Aprile 2024
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