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Busellato apre lo “Spazio futuro comune” a Cavaria

Partecipazione, persone e ambiente sono parole che ritornano, nella proposta del candidato che ha riunito due gruppi di minoranza. Rivendica il diritto di critica, "che non è attacco personale"

Ruggero Busellato

Partecipazione, persone e ambiente sono parole che ritornano, nel discorso con cui Ruggero Busellato ha inaugurato lo “Spazio futuro comune”, sede elettorale di fianco al municipio di Cavaria con Premezzo. Busellato sfida alle elezioni del prossimo 9 giugno il sindaco uscente Zeni, in una elezione cavariese che pare non avrà altri candidati sindaci.

«L’idea di partenza è stata quella di riunire le due esperienze delle due liste dell’attuale minoranza, Un Comune da vivere e Innovazione» ha spiegato Busellato nella sala sotto ai portici di piazza Pertini. Un nuovo gruppo che riunisce sì persone con esperienza, ma anche «persone completamente nuove alla politica», tra cui diversi giovani. Senza nascondere ovviamente che alcuni, tra cui lo stesso candidato sindaco, vengono anche da esperienze di partito.

Busellato ha poi rivendicato anche l’approccio basato sul «condividere», metodo usato per creare il simbolo, la lista, soprattutto il programma per il (doppio) paese.

Proprio l’idea della condivisione delle decisioni secondo Busellato è mancata nei cinque anni del centrodestra al governo con Franco Zeni: «È nostro diritto costituzionale poterci alzare in piedi per dire ad alta voce che la gestione amministrativa dell’attuale maggioranza lascia indietro la partecipazione dei cittadini, l’attenzione alle persone e la tutela all’ambiente» ha detto Busellato, chiarendo che «la critica alla conduzione amministrativa non ha niente a che fare con l’attacco personale» ai singoli amministratori.

Ruggero Busellato

Busellato è poi tornato su un tema spesso toccato in questi ultimi anni dalle opposizioni, vale a dire le scelte nel Piano di Governo del Territorio: «Crediamo sarebbe stato necessario un maggior coinvolgimento dei cittadini e una maggiore attenzione all’ambiente, che evitasse l’edificazione esasperata addirittura trasformando anche aree verdi inedificabilità in aree edificabili». 

Pubblicato il 04 Maggio 2024
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