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Bellaria e il protocollo su Malpensa. “Nessuno ha mai detto che le strade siano mitigazioni”

Il sindaco di Somma Lombardo Stefano Bellaria contrattacca, dopo le osservazioni arrivate da Jimmy Pasin. "Infrastrutture da un lato e compensazioni e mitigazioni dall'altro sono due percorsi diversi. E su entrambi c' è un impegno: dal prossimo incontro due tavoli diversi"

via Giusti Somma Lombardo

«Nessuno ha mai detto che le strade siano compensazioni o mitigazioni». Il sindaco di Somma Lombardo Stefano Bellaria contrattacca, dopo le osservazioni arrivate da Jimmy Pasin, l’architetto ed ex assessore sommese da tempo critico sul rapporto tra la politica locale e Malpensa.

Pasin aveva detto che è necessario che «chi ne parla, cominci a capire che non può chiamarli “compensazioni o mitigazioni ambientali”, ma si cominci a fare riferimento a “nuove opere” che abbisognano di procedure VAS o VIA ad hoc». Un richiamo che appariva evidentemente rivolto ai sindaci, all’indomani della riunione in Regione Lombardia, con Sea, sul Masterplan e sul protocollo d’intesa, che prevedeva impegni sia sul fronte ambientale che su quello delle infrastrutture.

E infatti all’esponente ambientalista risponde proprio Stefano Bellaria, il sindaco di Somma che – tra i sindaci del Cuv, i dintorni di Malpensa – è quello che più “tiene le fila” del dialogo.

«Il tavolo in Regione, richiesto dai sindaci rispetto al protocollo, era stato chiesto appunto per fare il punto da un lato sulle mitigazioni e compensazioni già previste dal Piano d’Area, dall’altro sulla realizzazione delle infrastrutture a servizio». Nessuna confusione tra i due piani, dice Bellaria, che fa quindi riferimento ad un aspetto procedurale: «Dai prossimi incontri ci saranno due tavoli distinti: uno dalla Direzione Generale Ambiente sulle compensazioni e mitigazioni, il secondo invece distinto da DG Infrastrutture» (nella foto di apertura la via Giusti tra Somma e Malpensa, asse di cui è prevista la riqualificazione, secondo il protocollo d’intesa).

«L’obiettivo è dare un’accelerata alle operazioni» aveva sintetizzato nei giorni scorsi il primo cittadino di Somma Lombardo. Che oggi tiene a ribadire che l’attuazione del protocollo è garantita: «Sea ha riconfermato l’impegno per le opere. Il Protocollo non è carta straccia: l’ingegner Fidato (numero due di Sea, ndr)  l’ha confermato esplicitamente».

Il protocollo d’intesa tra Sea, Enac e Comuni era stato molto contestato dal fronte ambientalista, perché era condizione per il via libera all’espansione dell’aeroporto – poi bocciata dalla Commissione VIA del Ministero dell’Ambiente – e anche perché comprendeva appunto anche nuove opere, in particolare stradali, che i sindaci considerano necessarie ma che prevedono un ulteriore impatto in termini di consumo di suolo. Su quell’accordo c’era una convergenza di tutti i sindaci, di vario colore politico, perché i sindaci del Cuv hanno sempre cercato di muoversi concordemente. È vero però che c’erano anche contraddizioni dentro la politica: ad esempio tra specifiche opere previste dal protocollo c’è anche la Variante 341 che è contestata a Samarate anche dal centrosinistra, da tempo.

Il tema delle infrastrutture resta in ogni caso distinto dalle mitigazioni, su cui Bellaria precisa la dinamica in corso: «Se ci sarà una espansione ridotta rispetto a quella prevista inizialmente per cargo city, non è vero che saranno ridotte gli interventi e le compensazioni. È vero che verranno modulati gli impegni in base alle modalità e i tempi con cui verrà realizzata cargo city, ma il Masterplan è approvato e si procede comunque».

Dopo la bocciatura dell’espansione di cargo city da parte della Commissione VIA è in corso da tempo una trattativa per arrivare ad una soluzione differente, a minor impatto sulla brughiera e con più possibilità di arrivare ad approvazione. È la “soluzione negoziata” su cui si sta lavorando in silenzio, mentre a Roma si è impantanato quel “Decreto Aria” voluto dalla Lega, che avrebbe dovuto sbloccare tutto in trenta giorni. Era l’autunno scorso, ma da allora nulla si è mosso, anche alla luce dei vincoli europei (esplicitati dalla Commissione).

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 24 Maggio 2024
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