Quantcast

Colombo (FDI) risponde al consigliere Gnocchi: “Non veicolo messaggi razzisti, ma dialogo rispettoso”

Il Presidente del Consiglio Comunale di Gallarate replica all’appello di Massimo Gnocchi sul tema immigrazione, sottolineando la complessità del dibattito e l’importanza di un confronto costruttivo senza semplificazioni o attacchi personali

marco colombo

In risposta all’appello del consigliere civico di Gallarate Massimo Gnocchi, che aveva invitato il centrodestra a isolare la “destra razzista”, arriva la risposta del presidente del Consiglio Comunale di Gallarate, Marco Colombo, che interviene per chiarire la propria posizione.

In una lettera indirizzata a Gnocchi, Colombo contesta innanzitutto quella che definisce una «decontestualizzazione» delle sue parole e delle mozioni trattate in Consiglio Provinciale. «Lei afferma che come Presidente del Consiglio Comunale io stia veicolando un messaggio di stampo razzista e xenofobo – scrive Colombo – e questo è lontano anni luce dal mio pensiero».

Il presidente sottolinea che «il dibattito sull’immigrazione e sulle politiche ad essa correlate è complesso e non può essere ridotto a queste etichette. La condanna dei fatti di Gallarate non implica necessariamente la negazione di legittime preoccupazioni riguardanti l’immigrazione clandestina e regolare … si regolare perchè anche quest’ultima può celare dei rischi socio culturali da non sottovalutare, che potrebbero esplodere entro due o tre generazioni se non presi in seria considerazione. La invito a leggere l’articolo di Repubblica del 22 maggio nel quale si parla della preoccupazione dei servizi segreti Francesi e sul rischio dell’imposizione della sharia».

Riguardo al tempo impiegato per formarsi un’opinione sui recenti eventi, Colombo respinge le accuse di ritardo e sottolinea: «La prudenza e il ragionamento sono essenziali in questioni così delicate….. non tutti hanno la verità in tasca che spesso lei sbandiera come se fosse, tra l’altro, l’unica ed indiscutibile. Le sembrerà assurdo ma al mondo esiste qualcuno che non la pensa come lei. Non ho mai affermato che i “bravi ragazzi non abbiano tutti i torti”.. questa è una provocazione e le parole devono sempre essere interpretate con attenzione».

«La sua affermazione secondo cui il termine “remigrazione” sarebbe sinonimo di deportazione appare eccessivamente semplificata – continua Colombo -. È fondamentale analizzare il significato e l’uso di tale termine nel contesto attuale, senza cadere nel rischio di generalizzazioni. La discussione su come affrontare l’immigrazione deve rimanere aperta e rispettosa. Infine, la sua proposta di scuse e di riconoscimento di un errore da parte mia non tiene conto della pluralità di opinioni che caratterizza la nostra società. Il dialogo è essenziale, ma deve avvenire in un clima di rispetto reciproco, senza forzature. Credo che sia opportuno continuare a discutere di queste tematiche in un contesto costruttivo, evitando di cadere in attacchi personali o in affermazioni infondate. La libertà di espressione, come lei giustamente sottolinea, è una questione seria e deve essere esercitata nel pieno rispetto delle diverse posizioni. Ringraziandola nuovamente per avermi indicato quale deve essere il mio pensiero colgo l’occasione per un caloroso saluto».

 

Pubblicato il 28 Maggio 2025
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore