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Franco Bonera e i suoi pezzi di colore: “Raccontavo lo sport con ironia affettuosa”

Cronista sportivo in Gazzetta per dieci anni, ha raccolto la sua esperienza in un divertente volume che sarà presentato a Samarate a cura di Samarate Loves Books. Dai ritiri a Carnago a quel tassista argentino che gli segnalò un ancora sconosciuto Maradona

Generico 19 May 2025

Samarate Loves Books continua a portare la grande letteratura direttamente nel cuore del paese, e lo fa con un appuntamento imperdibile: martedì 28 maggio alle ore 20.30, alla biblioteca comunale di via Borsi 1 a Samarate, sarà ospite Franco Bonera, storico giornalista della Gazzetta dello Sport, per presentare il suo ultimo libro “Pezzi di colore”.

Reduce dal Salone del Libro di Torino, Bonera arriva a Samarate per raccontare il lato umano, ironico e spesso sorprendente dello sport italiano attraverso i suoi inconfondibili pezzi di colore.
L’ingresso è libero e durante l’evento sarà possibile acquistare copie del libro, con dedica dell’autore.

Un viaggio nel tempo e nello sport, con il sorriso

«Ho passato dieci anni in Gazzetta, dai 19 ai 30 anni, seguendo moltissimi sport. Ma la parte principale è sempre stata il calcio», racconta Bonera. Il libro è una raccolta di aneddoti, ciascuno legato a un campione o a una firma del giornalismo sportivo degli anni ’70, in un continuo intreccio di personaggi, luoghi ed emozioni. «C’è un continuum temporale, ogni capitolo è come se fosse un singolo articolo. Sono 90 pezzi di colore, dove il cuore del racconto è spesso più psicologico e ambientale che tecnico».
Il lettore si ritrova così immerso nel «mondo di fare campioni e di fare giornalismo», tra ritiri calcistici a Carnago e redazioni in fermento.

L’occasione mancata con Maradona

Uno degli episodi più emblematici, e amari, riguarda un giovanissimo Diego Armando Maradona: «Ero inviato in Argentina nel 1978 per i Mondiali. Un tassista mi disse: ‘C’è un ragazzino che diventerà un campione. Se vuole, le do un numero per intervistarlo’. Presi il bigliettino, ma non feci in tempo. Era Diego. E io avrei potuto firmare la sua prima intervista internazionale».

Un racconto che rivela anche la distanza tra l’informazione di allora e quella di oggi: «All’epoca, le notizie arrivavano col contagocce. Oggi, un giovane talento viene subito intercettato».

Il tono del libro è volutamente leggero: «Quando raccontiamo il passato, spesso ci prendiamo troppo sul serio. Io, invece, ho voluto usare un’ironia affettuosa verso il mondo che mi circondava – e anche verso la Gazzetta».

“Pezzi di colore” parla a due lettori diversi: «Il lettore ideale è un giovane curioso di sapere com’era fare informazione sportiva prima dell’era digitale. Il lettore reale è chi quegli anni li ha vissuti e li riconosce negli episodi e nelle atmosfere».

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Pubblicato il 21 Maggio 2025
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