Gnocchi: “Nessun attacco personale a Colombo, discutiamo di idee”
Il consigliere di Obbiettivo Comune Gallarate replica all'esponente di FdI. Al centro, la questione del summit dell'ultradestra e il tema dell'immigrazione e dell'integrazione

Continua il confronto sulla stampa avviato tra il presidente del consiglio comunale di Gallarate (e consigliere provinciale FdI) Marco Colombo e il consigliere comunale Massimo Gnocchi, della civica Obbiettivo Comune Gallarate.
Gnocchi risponde qui all’ultima lettera aperta di Colombo (qui). Riceviamo e pubblichiamo
Entrare nel dibattito politico ideologico mi è difficile perché io mi interesso solo della amministrazione della città dai banchi della minoranza e doverlo quindi fare due volte in breve tempo lo diviene ancora di più ma ne sono costretto per fare alcune precisazioni.
Presidente Colombo spiace che lei abbia letteralmente travisato il contenuto della mia lettera aperta, ed in particolare che non abbia risposto alla semplice domanda di invito ad isolare gli estremisti di destra.
Nel merito delle sue affermazioni prima di tutto preciso che io non ho nè assemblato nè tagliato alcuna delle sue dichiarazioni, ma le ho prese letteralmente dai report di stampa (verifichi).
Condivido, anche perchè lo avevo scritto chiaramente, che la condanna dei fatti avvenuti a Gallarate -che mi aspetto in aula consigliare- sul summit della remigrazione non escluda affatto l’assoluta legittimità di un dibattito sulla gestione dell’immigrazione clandestina e le sue complessità, che sono reali e vanno affrontate seriamente soprattutto a livello governativo.
Il punto però è proprio un altro: quando si dà spazio, in sale pubbliche, a contenuti dichiaratamente razzisti e discriminatori, ovvero non si parla più di clandestini ma di altro, a mio avviso si oltrepassa la linea del confronto democratico. Questo non significa, anche perchè non lo ho fatto, averle dato del razzista perchè io letteralmente indicavo come non accettabile seguitare a dipingere i partecipanti al summit come “giovani di destra che hanno idee compatibili con la Costituzione”. Certo che però se lei ora mi parla di problemi socio-culturali anche sui regolari qualche domanda me la pongo.
Era anche per questo che ho scritto che la Gallarate che governa e che ha autorizzato tutto questo, dovrebbe solo delle scuse. Perchè la verità in tasca non la ho nemmeno io ma qui non si parla di “idee diverse” ma di stabilire una discriminante netta tra ciò che è accettabile in un contesto istituzionale e ciò che invece non lo è. E chi continua a spostare il discorso su altri binari, consapevolmente o meno, lo fa per coprire una responsabilità politica grave che va affermata con chiarezza perchè è l’esatto opposto del pensiero unico di cui lei parla.
Per sua informazione io avevo già avuto modo di leggere direttamente “le Figarò” del 20 maggio scorso a proposito del rapporto di 73 pagine del Governo francese e dell’allarme da esso rivelato comprese le azioni che la Francia intenderà prendere e che condivido. Esattamente come a Gallarate avreste dovuto leggere e di conseguenza agire (perchè era dovuto farlo prima del summit!) il testo improponibile del manifesto della remigrazione nonchè il curriculum di alcuni relatori dello stesso. Perchè a differenza di come lei lo definisce, ovvero che il tradurlo come “sinonomo di deportazione appare eccessivamente semplificato”, questa non è la rappresentaziome della verità come dicono molti autorevoli studiosi compreso, in ordine conologico il prof. Baier nell’intervista alla RSI dell’altro giorno che evidentemente non ha letto affatto come le consigliavo. Al pari di non esservi premurati di capire chi fossero i “ragazzi dalle idee forti” che avrebbero, a porte chiuse e senza giornalisti, professato le loro proposte fuori dal tempo nel teatro comunale Condominio “Gassman”.
Perchè tanto il primo, il rischio islamizzazione, quanto il secondo, la deriva xenofoba, sono facce della stessa medaglia e si arginano all’interno del confronto demcoratico che resta un pilastro del mondo occidentale che non deve, nè può, lasciare spazio a nessun estremismo. Posto poi che l’immigrazione non è solo islamica ma ha sicuramente diversi colori della pelle. Sul tema post summit peraltro anche ieri su LA7 abbiamo avuto conferme da brividi nell’ulteriore approfondimento dove, per sua informazione, lo stesso Italo Bocchino ha definito questi ragazzi “matti di destra”.
Chiudo rassicurandola che il mio non era affatto un attacco personale, perchè non è nel mio stile, nè tantomeno una pretesa di indicarle il pensiero da seguire.
Il mio era solo un invito chiaro e trasparente a tenere con ogni sforzo il dibattito all’interno dell’alveo costituzionale, delle leggi italiane ed europee, visto il ruolo che ricopre in città anche rivolto a smascherare “i lupi travestiti da pecore” di cui parla Baier.
Un invito che non solo non ha colto ma che anzi, mio malgrado, ha svelato qual’è esattamente la sua posizione che io, come tutta OCG, non condividiamo affatto.
Un saluto a lei Presidente
Consigliere OCG Massimo Gnocchi
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