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Il consigliere civico di Gallarate e l’appello al centrodestra: “Isolate la destra razzista”

Dopo il voto in consiglio provinciale sul "remigration summit", con due posizioni opposte tra Lega e Forza Italia, Massimo Gnocchi chiede al centrodestra gallaratese una posizione chiara. A partire dal presidente del consiglio

Summit estremisti destra Gallarate

«L’immigrazione clandestina va contrastata. Altra cosa, ben diversa, è permettere che, in un teatro comunale della città a più alta presenza di stranieri regolari in Provincia, ad alcuni di professare idee razziste e xenofobe dalle quali invece la destra moderna, seria, dovrebbe prendere le distanze subito anziché veicolarne il messaggio».

Lo dice il consigliere comunale civico di Gallarate Massimo Gnocchi, dopo l’ultimo consiglio comunale in cui è stata votata una mozione di condanna del remigration summit, il convegno dell’ultradestra razzista tenutosi al teatro comunale Condominio. (Nella foto: l’ingresso di alcuni partecipanti, uno dei quali con ombrello per non essere riconosciuto) 

Un passaggio importante anche nelle file del centrodestra, perché la mozione di condanna è stata promossa anche da Forza Italia, che a livello regionale e provinciale aveva preso posizione contro il summit, ribadendo le sue posizioni liberali ed europeiste. Mentre la Lega ha rivendicato, a Gallarate, la partecipazione al convegno, dove ha mandato un videomessaggio anche il vicesegretario Vannacci.

La valutazione diversa tra diverse parti del centrodestra viene ripresa appunto anche da Gnocchi. Che si rivolge in particolare a Fratelli d’Italia, dopo la discussione in provincia.
È un dibattito generale, ma che ha anche una specificità legata a Gallarate, dove si è tenuto il summit: il 4 giugno si discuterà una mozione di condanna del summit che è stata presentata dalle opposizioni (ispirandosi nel testo a parole arrivate dal centrodestra, dalla Lista Cassani).

Qui di seguito il comunicato integrale di Massimo Gnocchi.

Sul Remigration summit, mi pare si sia raggiunto un livello di faziosa ed ingiustificabile forma di comunicazione istituzionale cui vada dato un alt!
La testimonianza l’ha regalata -ancora- il resoconto sul voto di condanna dei fatti gallaratesi avvenuto a Villa Recalcati durante il consiglio provinciale di lunedì 26 Maggio.
Il punto è che ora non è più solo Cassani, col suo proselitismo da politico estremista che nulla c’entra coi suoi compiti di Sindaco in verità, a far passare i partecipanti come ” giovani di destra che hanno idee compatibili con la nostra Costituzione” (il Tempo 27-5-2025). Ma vedo che si è iscritto a sostenere questa tesi anche il Presidente del Consiglio comunale Marco Colombo di FDI e me ne rammarico, perchè ne ho rispetto personale. In riferimento alla mozione in provincia, Colombo ha testualmente detto che la ha “trovata invotabile ed ipocrita” anche perchè i “rimpatri di cui si parlava al summit sono gli stessi eseguiti dal ministro di Forza Italia Tajani” .

Non solo, ha anche detto che “ha impiegato 10 giorni per farsi una posizione su quello che è successo esattamente a Gallarate” e capire cosa dire in proposito e che è arrivato alla conclusione che non hanno avuto tutti i torti, quei “bravi ragazzi” (Cassani dixit) a sostenere le loro tesi, al chiuso del teatro Condominio.

Trovo queste affermazioni molto gravi e lo dico da consigliere comunale civico, mai stato di sinistra e che quindi come tale non accetta lezioni di perbenismo nè etichette.

Quello dell’immigrazione clandestina e dei problemi generati da chi è qui senza alcun titolo è tema che deve risolvere il Governo in carica visto che prometteva di farlo. E nessuno sta dicendo il contrario. Altra cosa, ben diversa, è quella di permettere che a porte chiuse in un teatro comunale della città a più alta presenza di stranieri regolari in Provincia (come riferito da Colombo stesso) si permetta ad alcuni di professare idee razziste e xenofobe dalle quali invece la destra moderna, seria, dovrebbe prendere le distanze subito anzichè veicolarne il messaggio.

Perchè il Presidente Colombo, in forza del suo ruolo istituzionale avrebbe dovuto leggere subito, come ho dovuto fare io, il manifesto dei signori del Remigration (ben disponibile sul web). Lo avesse fatto, ma mi pare che ancora non ci sia riuscito, avrebbe realizzato chi erano e sono la maggior parte di questi signori ed avrebbe soprattutto evitato di mescolare la legittima lotta all’immigrazione clandestina con il messaggio della deportazione che invece è ben diverso e tocca in maniera inaccettabile anche i regolari ed addirittura i titolari di cittadinanza! Il tutto senza bisogno di essere, come ha affermato, un intellettuale quale anche io non sono.

Gli consiglio inoltre di andare a leggere, suggerendo di farlo anche a Cassani se avesse mai un sussulto di lucidità, quello che ha detto alla Radio della Svizzera Italiana proprio ieri il Prof. Dirk Baier (direttore dell’Istituto per la prevenzione e la criminalità all’Università delle scienze applicate di Zurigo), che senza mezzi termini ha definito questi ragazzi ” lupi travestiti da pecore…cui bisogna tuttavia togliere questo loro travestimento per capire il nucleo delle loro dichiarazioni, delle loro posizioni. E il vero nucleo è l’estremismo di destra.” Aggiungendo a proposito del termine remigrazione che ” il miglior esempio di questa strategia di normalizzazione è proprio il termine remigrazione. Qualche anno fa era sinonimo di deportazione, di espulsione, di deportazione di massa di persone solo perché appartenenti a un certo gruppo di popolazione. Ora il movimento identitario è riuscito a liberare questo termine da questo significato chiaramente negativo ed ora il termine quasi non sorprende più essendo diventato parte del vocabolario. Non per tutti, ma per alcuni, soprattutto per chi ha una mentalità conservatrice. Questo è esattamente quello che vogliono gli attori di destra radicale ma bisogna stare attenti a non banalizzare il linguaggio ed essere consapevoli di quello di cui si sta parlando”.

Chiarito questo le responsabilità di parole e fatti sono sotto gli occhi di tutti e seguitare a minimizzare, o scusare, lo trovo assurdo perchè, ripeto, nessuno difende gli irregolari, semplicemente non si può pensare siano diffuse idee cancellate dalla storia sui migranti integrati e regolari.

Gallarate infatti secondo me avrebbe dovuto prendere esempio dal Comune e dalla Provincia di Bolzano che proprio settimana scorsa hanno cancellato la prenotazione di una sala al Waltherhaus (casa della cultura) quando si è scoperto che sarebbe stata usata da Martin Sellner, ovvero il relatore principale del summit, per parlare delle sue teorie sulla deportazione. Che invece qualcuno ha voluto inopinatamente ospitare a Gallarate blindando un’intera città in un sabato mattina di maggio a spese dei contribuenti.

La cosa più saggia sarebbe scusarsi e riconoscere di aver fatto una cosa sbagliata, abbassando i toni e rimettendo il confronto nei binari della normale dialettica politica in vista del consiglio comunale chiarificatore dove verrà discussa la mozione sul tema, e poi tornare ad occuparsi dei reali problemi amministrativi della città.
Sarebbe onesto intellettualmente e la farebbe finita con tutto questo inutile chiacchiericcio che ha fatto e seguita a fare il gioco di questi signori.

Perchè la libertà di espressione giova ribadirlo ancora, è questione molto seria purchè sia esercitata nel rispetto dei principi fondamentali della Costituzione, delle leggi Scelba e Mancino nonchè della Convenzione Europea dei diritti dell’uomo.

Massimo Gnocchi consigliere obiettivo comune gallarate

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 28 Maggio 2025
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