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Il prefetto blocca l’ordinanza ‘anti-maranza’ di Gallarate. “Mai comunicata alla Prefettura”

Il rappresentante del governo e dello Stato contesta la procedura ma anche il merito. Invito a modificarla, intanto "le forze dell'ordine non potranno applicarla"

Piazza della libertà

Il prefetto di Varese, rappresentante dello Stato e del governo sul territorio, blocca l’ordinanza “anti-maranza” del sindaco di Gallarate, entrata in vigore venerdì 9 maggio. 
Uno stop – con “invito” a modificare il provvedimento – che è anche accompagnato ad un richiamo alla corretta collaborazione prevista dalle norme.

Quella arrivata a Gallarate dal prefetto Salvatore Pasquariello non è infatti una comunicazione solo tecnica, a ben vedere.
Nel senso che – all’interno di un linguaggio ovviamente istituzionale – emerge un richiamo netto anche sulle competenze e le norme: in apertura della lettera infatti il rappresentante dello Stato sul territorio ricorda che in base alla legge di riferimento per le ordinanze i provvedimenti “sono preventivamente comunicati al prefetto”.
E si nota esplicitamene che così non è avvenuto
, visto che l’ordinanza è arrivata al Prefetto “solo in seguito alla sua sottoscrizione”. A cose già decise e provvedimento già in vigore.

Ma nel merito cos’è che viene contestato all’ordinanza del sindaco di Gallarate?
Una parte specifica, “il divieto di assembramento”
che nel testo viene identificato come lo stare in luogo pubblico “sedendosi su marciapiedi, gradini o sporgenze posti/e in strade, piazze e adiacenti immobili”. O anche forme di assembramento “in cui è presente musica o vengono consumate bevande o vengono perpetrati schiamazzi/urla o che costituiscono motivo di timore per l’integrità dei veicoli”.

Un passaggio che appariva scivoloso, visto che andava a comprimere la libertà delle persone, costituzionalmente garantita. E inoltre – poneva il tema dell’effettiva applicabilità da parte degli agenti (visto che anche sedersi sul sagrato della basilica, per fare un esempio, sarebbe stato un comportamento sanzionabile).

È per questo che il prefetto nota che “tale provvedimento esorbita dalle competenze” del sindaco “e si pone in contrasto con la consolidata giurisprudenza del giudice amministrativo in materia”.
Ed è per questo il rappresentante dello Stato invita “a voler rettificare l’ordinanza” e specifica che “le forze di polizia, che leggono per opportuna conoscenza, non potranno dare esecuzione alla suindicata disposizione”.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 16 Maggio 2025
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