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Il summit dell’estrema destra punta sulla piazza di Gallarate. Si moltiplicano le proteste

Vertice in prefettura nella mattina di venerdì: credibile che in città arrivano i leader delle forze dell'ultradestra che sostiene le deportazioni su base razzista. In città forze politiche divise, Salvini detta la linea della Lega: "Libertà". Tre i momenti di presidio previsti

piazza Garibaldi Gallarate

«Questa visione si è propagata come un incendio in giro per l’Europa», dicono i sostenitori delle deportazioni su base etnica.
Movimenti e partiti di tutta Europa, che vogliono imporre l’idea di espellere le persone non di origine europea e occidentale. Per questo si sono dati appuntamento in Italia, nei dintorni di Milano.

Dopo che le proteste hanno ottenuto un passo indietro dalla prima location scelta (un albergo a Somma Lombardo, vicino a Malpensa), ora puntano su Gallarate.
Uno scenario che preoccupa anche per ragioni di ordine pubblico: nel pomeriggio di giovedì le autorità di polizia hanno respinto un estremista danese, noto per aver organizzato gli eventi in cui veniva bruciato il Corano. Espulso dall’Italia e rimandato in Danimarca per ragioni di sicurezza, tra le proteste dei sostenitori che – paradossalmente – hanno invocato il diritto alla libera circolazione.

A Gallarate intanto si studia la situazione, anche perché l’ipotesi è che si tenga al Teatro Condominio, in piazza Garibaldi, nel mezzo della città, in una giornata dove sono previsti anche altri eventi, dai concerti in strada alle prime comunioni.

Le proteste convocate tra Busto, Gallarate e Milano

Nel frattempo sul territorio tra Milano e il Varesotto si moltiplicano le prese di posizione e le iniziative contro il “Remigration summit”: il primo presidio è in programma venerdì sera a Busto Arsizio con una piazza più “istituzionale” (con Anpi, partiti, Cgil, Arci, altre associazioni, scout), poi il sabato mattina si è aggiunto un nuovo presidio convocato proprio a Gallarate dal Pd, in piazza Libertà alle 11, a duecento metri dal teatro comunale che potrebbe essere la sede scelta dagli estremisti di destra.

Infine nel mezzo della giornata di sabato, dalle 15, c’è un altro presidio a Busto, quello convocato dal Comitato Antifascista, in cui sarà presente anche la Cgil. Nel mezzo anche la doppia mobilitazione a Milano.

Tra le proteste e la “linea Salvini”

L’ipotesi che la sede del summit sia a Gallarate ha creato anche un acceso dibattito in città: tutti i partiti e le liste civiche di opposizione chiedono al sindaco una presa di posizione decisa, così come la chiede l’Anpi. Se il sindaco Cassani ha scelto la linea del silenzio (evocando ragioni di ordine pubblico), va detto che nella sua maggioranza ci sono state anche voci che si sono detti preoccupate più delle proteste che non del convegno razzista, invocando la libertà di espressione di ogni idea.

Un dibattito – quella a Gallarate – in cui meno compatta è stata la riprovazione, rispetto ad esempio a quanto era avvenuto nella vicina Busto: quando sembrava che il summit puntasse sulla città di Busto, il sindaco Antonelli (di Fratelli d’Italia) si era detto preoccupato e la protesta si era levata non solo da sinistra e dal mondo cattolico ma anche dall’ex sindaco Farioli, di Forza Italia.
A Gallarate appunto la presa di posizione nel centrodestra è debole, più allineata alla linea della Lega favorevole a dare spazio al summit, dettata da Salvini, anche se non si è ancora espressa Forza Italia.

Un aspetto non secondario è dato dal fatto che una delle ipotesi è che venga usato come sede il Teatro Condominio, teatro di proprietà comunale, in gestione esterna. Per questo viene chiesto un intervento deciso per impedirne l’uso.

Arrivano in Italia i leader dell’ultradestra della “remigration”

Il summit riunisce esponenti di partiti e movimenti della destra più radicale: tra gli ospiti ci sono l’austriaco Martin Sellner del Movimento Identitario, al portoghese Afonso Gonçalves del gruppo ultranazionalista Reconquista, al francese Jean Yves Le Gallou di Reconquete, il partito che si è posto a destra rispetto al Rassemblement National di Marine Le Pen.
Senza considerare che lo slogan al centro del convegno – la remigrazione – è fatto proprio anche dall’Afd, la destra radicale che i servizi segreti tedeschi ritengono una minaccia per la democrazia, anche se il partito ha fatto ricorso.
Poi ci sono altri estremisti senza partito, come appunto quel Rasmus Paludan intercettato all’aeroporto di Malpensa.

 

 

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 16 Maggio 2025
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