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“Ribelli per amore”: Busto racconta la storia della Resistenza cattolica al nazifascismo

Una mostra e una serie di incontri promossi dal Raggruppamento "Alfredo Di Dio" celebrano il ruolo dei cattolici nella lotta e anche il particolare ruolo della città di Busto. Tra memoria e sguardo al presente

Generico 19 May 2025

“Ribelle per amore”: così Teresio Olivelli definiva la lotta dei cattolici contro il nazifascismo. E “Ribelli per amore” è il titolo della mostra – e di una cinque giorni di eventi – portata a Busto Arsizio dal Raggruppamento Patrioti “Alfredo Di Dio”, l’associazione erede dei partigiani cattolici tra la zona di Busto e l’Ossola, e dalla Federazione Italiana Volontari della Libertà.

Al centro dell’iniziativa, la mostra “Ribelli per Amore”, dedicata ai patrioti della Resistenza cattolica attivi tra l’Ossola e l’Altomilanese, inaugurata ufficialmente nel pomeriggio presso la sede del Raggruppamento in via Volta 11 ter (con ingresso da via San Michele, a causa di lavori in corso).

La giornata inaugurale si è aperta alle ore 15.00 con la presentazione del libro “Il mio comandante Alfredo Di Dio”, svoltasi nell’aula magna del Liceo Classico Daniele Crespi, alla presenza delle autrici Grazia Vona e Margherita Zucchi: un volume che rappresenta la più recente e articolata opera che racconta il comandante “Marco”, ufficiale di carriera del Regio Esercito, che l’8 settembre a Novara si oppose ai tedeschi, che animò poi le formazioni armate tra Cusio e Ossola e che infine trovò la morte durante la difesa della “Repubblica dell’Ossola” nell’ottobre 1944.

«La ribellione per amore fu il primo atto contro il nazifascismo. E non nasceva dall’ideologia, ma dal bisogno di difendere ciò che si amava: la fede, la libertà, la dignità umana». ha detto Grazia Vona nel momento inaugurale.

Sempre giovedì è stata aperta al pubblico la mostra, arricchita per l’occasione da nuovi pannelli dedicati alla città di Busto Arsizio, che rappresentò un importante centro di reclutamento e di sostegno logistico, con l’invio di giovani e armi prima verso il battaglione “Valdossola” di Dionigi Superti e poi verso la “Valtoce”, la brigata dei fazzoletti azzurri di Di Dio.
Marco Torretta, presidente del Raggruppamento, ha ricordato la figura di Alfredo Di Dio e anche il ruolo appunto della città come «crocevia» e riferimento per i patrioti che combattevano sui monti e anche in pianura, fino all’insurrezione di fine aprile 1945, quando i “fazzoletti azzurri” fermarono i tedeschi a Inveruno e a Busto.

L’esposizione, già allestita negli scorsi mesi presso le Acli di Milano e l’Istituto Storico della Resistenza di Novara, resterà visitabile fino a lunedì 26 maggio.

Il calendario della rassegna prevede aperture dedicate alle scuole superiori nelle mattinate di venerdì 23 e lunedì 26 maggio (dalle 9.30 alle 12.30), mentre sabato 24 maggio l’accesso sarà libero per tutta la cittadinanza, con orario continuato dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 17.00.

Attraverso documenti, immagini e testimonianze, la mostra intende far emergere il ruolo svolto da uomini e donne di fede nel contesto della lotta partigiana contro il nazifascismo, in diverse forme, da chi imbracciò le armi alla mobilitazione sui luoghi di lavoro, alliniziativa umanitaria a favore di ebrei ed altri perseguitati in fuga dalle angherie naziste.

resistenza museo busto arsizio
Particolare di una vetrina dello spazio museale del Raggruppamento a Villa Tovaglieri. Si riconoscono qui divise, un elmetto della polizia partigiana, timbri per documenti

L’iniziativa del Raggruppamento è una rivendicazione del contributo dei cattolici alla Resistenza e insieme anche momento di riflessione e dialogo con il presente, offrendo spunti utili alla comprensione dei valori civili e democratici che hanno fondato la Repubblica e che lo stesso Raggruppamento non cessa di difendere oggi (lo si è visto anche di fronte al raduno della destra neonazista nella settimana passata, su cui i “fazzoletti azzurri” hanno preso posizione).

Per ulteriori informazioni è possibile contattare l’organizzazione scrivendo a: raggruppamento.didio@gmail.com.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 23 Maggio 2025
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