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Sull’ordinanza ‘antiassembramento’ il sindaco di Gallarate sfida il prefetto: “Si prenda la responsabilità”

Andrea Cassani difende la legittimità della norma che vieta anche di riunirsi in gruppi all'aperto. "Risponde alle esigenze. Indebolire il provvedimento rischia di causare effetti negativi: se il prefetto lo ritira spiegherò ai cittadini"

gallarate generico

Il sindaco di Gallarate «non ravvede le difficoltà di applicazione dell’ordinanza». Andrea Cassani lo scrive al prefetto di Varese, dopo il richiamo arrivato sulla cosiddetta “ordinanza anti-maranza”.
Una risposta che ribadisce le ragioni del provvedimento e conclude quasi con una sfida: «Se Lei come Prefetto preferisce che io ritiri l’ordinanza perché ritiene di riuscire a garantire sicurezza ai gallaratesi e ai gestori di locali, con le Forze dell’Ordine a sua disposizione e con le Leggi ordinarie dello Stato, provvederò a ritirare l’ordinanza spiegando le ragioni ai cittadini».

Nella sua lettera al prefetto Salvatore Pasquariello in sostanza Cassani dice innanzitutto essere convinto di aver rispettato la comunicazione preventiva prevista dall’art.54 comma 4 del Tuel  (il testo unico enti locali, Dlgs 267/2000) e comunque dice che secondo la giurisprudenza «l’omessa comunicazione preventiva al Prefetto non incide sulla legittimità del potere sindacale» e che quindi dal suo punto di vista è legittimato a procedere in ogni caso, anche se il prefetto è contrario.

Il sindaco dice poi che il provvedimento è legittimo, anche nella parte sul divieto “anti assembramento” dicendo che «più volte proposte anche dal legislatore nazionale in periodi recenti e come tante altre fattispecie delittuose siano facilmente riscontrabili benché difficilmente quantificabili».
Insomma: il divieto da parte del sindaco di far sedere gruppi di persone sarebbe legittimo.
«L’ordinanza non mi appare affatto in difetto di una determinatezza specifica: si identifica la concreta fattispecie e si definiscono le tipologie di comportamenti puntuali che lo determinano».

Cassani parla di «reiterate situazioni, già discusse in precedenti Comitati Ordine e Sicurezza Pubblica a cui come Forze di Polizia e di Comune, non siamo riusciti a porre rimedio». E quindi vietare i gruppi di persone seduti su scalinate o gradini o con musica a tutto volume consentirebbe invece di intervenire più nello specifico.

Il prefetto blocca l’ordinanza ‘anti-maranza’ di Gallarate. “Mai comunicata alla Prefettura”

Ed è proprio nella conclusione della comunicazione che c’è il passaggio più polemico con la prefettura.
«Andare a “indebolire” un provvedimento come quello in oggetto, sulla base di una non meglio specificata richiesta di tassatività, rischia di causare un effetto negativo per la vivibilità delle zone incriminate della città». Cassani dice che la Polizia Locale interviene a supporto, anche con tre pattuglie serali nei fine settimana e fa intendere che è un contributo fondamentale sottolineando che il prefetto (rappresentante dello Stato sul territorio) «pur essendo il responsabile dell’ordine e della sicurezza pubblica, non ha gli uomini né forse gli strumenti per poter assicurare quella sicurezza di alcune aree della nostra città».

Insomma, nessuna intenzione di ritirare il provvedimento, par di capire. Salvo che sia imposto. Con l’intenzione di far ricadere la piena responsabilità sulla prefettura, «spiegando le ragioni ai cittadini».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 16 Maggio 2025
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