Giudice di Pace di Gallarate senza ascensore, addetta portata giù dai soccorritori
Impianto bloccato per un guasto, l'altro ascensore è guasto da anni. La donna, con disabilità, è potuta uscire solo grazie a vigili del fuoco e 118: l'assenza anche solo di un impatto immediato sull'attività

L’unico ascensore del Giudice di Pace di Gallarate si guasta e la sede distaccata del Tribunale di Busto Arsizio si ritrova in affanno (ulteriore) sul lavoro quotidiano. Sembra un’esagerazione, ma così succede in una sede che soffre di limiti strutturali irrisolti.
Venerdì scorso un’addetta della cancelleria si è trovata bloccata all’interno dell’edificio, al secondo piano, a causa del guasto dell’ascensore che consente alle persone con disabilità di salire fino all’ultimo piano dell’edificio che ospita anche la sede del commissariato di Polizia.
La donna ha gravi problemi di deambulazione e non era in grado di affrontare le scale. «Abbiamo chiamato i vigili del fuoco per consentirle di uscire. Poi loro hanno dovuto far intervenire l’ambulanza e il personale del 118 per gestire la situazione in sicurezza» spiegano giudici, cancellieri e amministrativi della sede di viale Milano, che è di proprietà del Comune di Gallarate.
È una situazione straordinaria, ma non un’emergenza in senso stretto. «L’ascensore all’ingresso non funziona da anni, l’unico impianto funzionante è quello sul lato dell’edificio» spiegano. «La guardia giurata all’ingresso deve accompagnare fin lì persone in carrozzina o persone con difficoltà di deambulazione».
A questa situazione di difficoltà si è aggiunto però il guasto che ha bloccato appunto l’unico impianto in funzione.
L’assenza dell’impianto ha come conseguenza la impossibilità di far accedere in generale persone con disabilità (avvocati e persone coinvolte in cause civili e penali), in un contesto in cui la presenza – quello della giustizia civile e penale – è fondamentale garanzia ed elemento sostanziale. Ma non solo: allo stato attuale nella giornata di martedì 3 giugno la sede del Giudice di Pace lavorava con una persona in meno. E non è poco: si scende infatti da quattro a tre persone al lavoro in cancelleria.

Più in generale il caso dell’ascensore mostra i limiti della struttura, non tanto in quanto datata in sé (risale agli anni Settanta, coeva della Procura di Busto), quanto per la carenza di manutenzione evidente in vari punti della struttura.
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