I tanti problemi dell’edificio del Giudice di Pace di Gallarate
I guasti agli ascensori, che hanno reso inaccessibile ai disabili per due giorni, sono solo un pezzo dei tanti guadi della struttura, che è di proprietà del Comune. Limiti che si aggiungono alla già difficile situazione operativa della giustizia

L’ascensore guasto al Giudice di Pace di Gallarate è stato ripristinato, ma il caso del semi-blocco nelle giornate di venerdì e di lunedì scorsi riaccende l’attenzione sulle condizioni dello stabile di via Milano. Tra parti danneggiate e impianti carenti quasi “a prima vista”.
L’osservatore esterno che si affacci alla sede gallaratese del Tribunale di Busto Arsizio si accorge facilmente delle carenze: arrivati in cima allo scalone a chiocciola si notano i punti in cui l’intonaco del soffitto ha ceduto su larghe porzioni, mostrando la struttura della soffittatura.
È però solo l’elemento più visibile – non il più problematico – tra i tanti con cui giudici, personale di cancelleria, avvocati, clienti e imputati fanno i conti.
«I serramenti non tengono più, qui si muore di caldo in estate e di freddo in inverno» spiegano nella sede che fa parte del Tribunale di Busto Arsizio, ma è in un edificio di proprietà e sotto responsabilità del Comune di Gallarate. Ai primi di giugno il caldo non è ancora insopportabile ma l’estate non è ancora arrivata. Anche all’esterno si vedono interventi posticci sui serramenti.
Attraversando l’ambiente centrale si rischia di inciampare in una canalina per cavi. Per segnalarlo è stato messo un cartello provvisorio, di quelli usati per avvisare che il pavimento è bagnato per le pulizie. Dal tetto scende anche qualche canalina di non ben chiara funzione.

Oltre a questi elementi poi non va dimenticato che uno degli ascensori è fermo da tempo immemore (pare non sia più a norma). Lasciando tutta l’utenza vincolata appunto al solo ascensore di servizio (quello guastatosi venerdì scorso), il cui utilizzo peraltro prevede che la guardia giurata all’ingresso lasci l’atrio per l’attivazione.
L’edifico della (un tempo) Pretura aveva rischiato di rimanere vuoto anni fa, a fronte anche dei problemi di sicurezza nei processi con detenuti, emersi drammaticamente con la cruenta evasione della “banda Cutrì”.
Di fronte all’ipotesi di dismissione, la presa di posizione anche dell’amministrazione comunale aveva ottenuto che diventasse sede del Giudice di Pace, attivato a inizio 2015, mantenendo a Gallarate una funzione giudiziaria.

A distanza di un decennio il Giudice di Pace continua nella sua importante funzione, sia civile sia penale, ma la struttura mostra davvero molti limiti, veri e anche un po’ di immagine. Considerando che sono questi gli spazi che rappresentano la Repubblica e la giustizia. Al di là delle difficoltà di organico che negli ultimi anni sono stati denunciati e che si traducono nell’accumulo di pratiche. Peraltro va registrato che una delle richieste arrivate in passato riguardava proprio il ripristino della sede di Busto anziché quella di Gallarate.
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