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Raccolte 2500 firme contro la Tarip, consiglieri comunali chiedono confronto e trasparenza

Il Gruppo Intercomunale per i Cittadini (GIC) spiega il senso della petizione: raccogliere il malcontento dei cittadini e sollecitare correzioni al meccanismo della tariffa puntuale

Gruppo Intercomunale per i Cittadini

2500 firme raccolte in due giorni, accompagnano l’iniziativa del Gruppo Intercomunale per i Cittadini (GIC), rete composta da consiglieri comunali di diversi Comuni del bacino Coinger.

La raccolta è stata al centro della conferenza stampa organizzata da esponenti di Jerago con Orago, Bodio Lomnago, Besnate, Castronno e Cavaria, tra cui Salvatore Marino, Andrea Panfili, Mara Tamantini, Riccardo Cattaneo, Nadia Del Secco, Pasquale Carrozzo, Fabio Raiola e Antonello Crosta.

L’iniziativa, spiegano i promotori, vuole essere «una risposta concreta a un malcontento diffuso», che riguarda in particolare il nuovo sistema di tariffazione puntuale dei rifiuti (TARIP) gestito da Coinger. La petizione — estensione fisica di un’analoga iniziativa online — viene presentata come espressione di «una reazione spontanea e determinata di cittadini delusi, amareggiati ed esasperati da un servizio che, fino a poco tempo fa, funzionava bene e oggi appare complicato, inefficiente e poco comprensibile».

«Non ci rivolgiamo al gestore, ma a chi detiene la responsabilità politica della società: i sindaci e gli amministratori pubblici che ne sono soci», hanno precisato i rappresentanti del GIC, sottolineando come il confronto debba coinvolgere chi ha compiti decisionali all’interno della compagine pubblica.

Tra i punti messi in luce, la percezione di un aumento significativo dei costi a fronte di un servizio non sempre ritenuto all’altezza. «Il nuovo sistema TARIP, presentato come più equo, redistribuisce i costi in modo poco chiaro e poco trasparente, soprattutto per le famiglie e le piccole attività», si legge nel comunicato.

«I dati illustrati riportano un incremento del Piano Economico Finanziario (PEF) da 5,8 milioni di euro nel 2018 (per 27 Comuni e circa 105.000 abitanti) a 11,8 milioni di euro nel 2024 (per 22 Comuni e circa 90.000 abitanti), pari a un +104% in sei anni, con cinque Comuni in meno e 15.000abitanti in meno», spiegano. Un passaggio del comunicato sottolinea inoltre che «le tariffe medie applicate ai cittadini sono aumentate del 60% dal 2018 al 2024 ed è quindi semplice ora ridurre del 3-5% i costi per alcune categorie».

«Negli anni, probabilmente, i Sindaci hanno delegato troppo, lasciando che la gestione operativa e strategica sfuggisse di mano», è un altro passaggio del testo, che punta il dito contro un presunto deficit di controllo politico.

La conferenza stampa arriva pochi giorni dopo l’intervento di Coinger, che ha difeso la TARIP parlando di risparmi per il 63% delle famiglie. Una narrazione che il GIC invita a prendere con cautela: «Il presunto risparmio per il 2025 viene calcolato rispetto al 2024, che è stato l’anno più caro della storia», osservano i consiglieri.

Inoltre, viene sottolineato che «il 66% delle attività economiche paga di più» e che «solo il 29% dei nuclei composti da una sola persona paga meno», con effetti penalizzanti soprattutto per gli anziani e le famiglie a basso reddito.

«Il principio “chi più inquina più paga” dovrebbe incentivare comportamenti virtuosi – ha anche sottolineato Panfili – In realtà l’elevata quota fissa e le dotazioni standardizzate per categorie di utenti non permettono a molti cittadini di risparmiare davvero, nemmeno se producessero pochi rifiuti. I costi fissi pari ad oltre l’85 per cento del totale fanno perdere senso al concetto di tariffa puntuale».

Non sono mancate neppure le stoccate di Salvatore Marino all’amministratore unico di Coinger, Giorgio Ginelli, che nella conferenza stampa aveva citato Orwell per difendere l’impianto narrativo a sostegno della Tarip. Marino ha ribattuto: «La realtà è più potente di ogni narrazione, anche di quelle più convincenti», sfoderando un’altra citazione di Orwell.

L’obiettivo dell’iniziativa, tengono a precisare i promotori, non è conflittuale: «Non chiediamo altro che ascolto, confronto e trasparenza». E aggiungono: «Siamo consiglieri comunali eletti, e come tali abbiamo il dovere di portare la voce dei cittadini all’interno delle istituzioni».

Da qui l’invito a un confronto pubblico con l’Assemblea dei Sindaci, affinché le scelte in tema di gestione rifiuti siano «prese alla luce del sole, con il coinvolgimento reale dei cittadini e dei loro rappresentanti».

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Pubblicato il 03 Giugno 2025
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