Terrorismo, spie e controspionaggio: l’ex agente segreto Marco Mancini arriva a Gorla Maggiore
Marco Mancini è stato un alto dirigente del SISMI (poi AISI) e protagonista di alcune delle vicende più delicate della recente storia italiana. Appuntamento martedì 25 giugno alle ore 21 presso la sala Numm – Piazza Martiri della Libertà

Sarà una serata densa di storia, geopolitica e scenari da intelligence quella in programma martedì 25 giugno alle ore 21 presso la sala Numm – Piazza Martiri della Libertà a Gorla Maggiore, dove Marco Mancini, ex dirigente dei servizi segreti italiani, presenterà il suo libro “Le regole del gioco”, edito da Rizzoli.
L’evento è organizzato con il patrocinio del Comune di Gorla Maggiore e della libreria Ubik di Busto Arsizio. L’ingresso è libero e gratuito, un’occasione aperta a tutti per ascoltare la voce di uno dei protagonisti della sicurezza nazionale italiana degli ultimi decenni.
Dalla lotta al terrorismo al controspionaggio russo
Il volume di Mancini, il cui sottotitolo è “Dal terrorismo alle spie russe: come il controspionaggio offensivo ha protetto gli italiani”, racconta episodi di frontiera della storia recente del nostro Paese, vissuti da chi ha operato in prima linea nell’ambito della sicurezza e dell’intelligence. Un viaggio nei meccanismi del potere invisibile, tra operazioni segrete, crisi internazionali, e rischi spesso ignorati dall’opinione pubblica.
Tra i passaggi più forti, la narrazione delle operazioni contro le Brigate Rosse, il confronto con le cellule di al-Qaeda, e il contrasto all’azione di servizi stranieri che cercavano di penetrare le strutture dello Stato italiano. Il tutto raccontato attraverso il filtro dell’esperienza personale, con uno sguardo lucido e diretto su come funziona il controspionaggio offensivo: un’attività di difesa che, come racconta Mancini, “ha protetto l’Italia da minacce concrete”.
Un volto noto della storia segreta d’Italia
Marco Mancini è stato un alto dirigente del SISMI (poi AISI) e protagonista di alcune delle vicende più delicate della recente storia italiana. Conosciuto anche per il coinvolgimento – da cui è stato assolto – nel caso Abu Omar, ha avuto un ruolo centrale in operazioni di intelligence contro il terrorismo e nella difesa degli interessi nazionali.
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