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Due poli intermodali e una città in mezzo. Busto Arsizio inizia a non poterne più dei tir sulle strade

Dalla storia di Radyslav all'incontro organizzato da Legambiente BustoVerde (23 luglio all'oratorio del Redentore). Il problema del traffico pesante in città inizia a diventare evidente

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Camion a tutte le ore, rumore, vibrazioni, inquinamento e pericoli per chi si sposta a piedi o in bicicletta. A Busto Arsizio, la protesta contro il traffico pesante che attraversa le vie cittadine si fa sempre più forte. Mercoledì 23 luglio alle 20:45, nella sala dell’Oratorio della Parrocchia del Redentore (via Rodari 25), si terrà un incontro pubblico promosso da un gruppo di cittadini con il sostegno di Legambiente BustoVerde. L’obiettivo è fare il punto sulla situazione, condividere le esperienze e cercare insieme soluzioni concrete.

Vie sotto assedio

Le vie più colpite, secondo le segnalazioni, sono via Quintino Sella, via Sicilia, via della Repubblica, via Italia, via Stelvio, e nella zona sud della città via Alfieri/Pirandello e via Bernardino Da Bustis, dove TIR e camion transitano di giorno e di notte, spesso a pieno carico e a velocità sostenuta. Un flusso continuo che compromette la sicurezza, la salute pubblica e la qualità della vita dei residenti.

Un racconto emblematico: Radyslav e via Sella

Tra le storie che simbolicamente rappresentano il disagio dei cittadini, c’è quella di Radyslav, residente in via Quintino Sella e autista di camion di professione. In un’intervista a VareseNews, ha raccontato il suo paradosso: «Faccio il camionista ma non sopporto più i TIR sotto casa. Ci passano a tutte le ore, giorno e notte. Ho il sonno interrotto, tremano i vetri e spesso vedo passare mezzi che a occhio superano i limiti di carico e velocità». La sua testimonianza ha dato voce a molti altri che vivono situazioni simili e che si sono uniti per cercare soluzioni.

Sotto accusa il polo intermodale di Sacconago

Al centro delle critiche c’è la gestione del traffico proveniente dal polo intermodale di Sacconago, la cui attività logistica ha portato a un aumento significativo del transito di mezzi pesanti. Un fenomeno destinato a crescere ulteriormente con l’espansione del centro, secondo i cittadini. «Siamo preoccupati – spiegano – perché non vediamo alcuna pianificazione o contenimento. I camion vengono dirottati su strade urbane inadatte, con impatti pesanti sulla vivibilità».

Un incontro per fare rete e trovare soluzioni

L’incontro del 23 luglio vuole essere un primo passo per raccogliere dati, confrontarsi e cercare azioni condivise, anche con il supporto delle associazioni ambientali. Saranno presenti cittadini, comitati di quartiere, tecnici e rappresentanti di Legambiente, con l’auspicio che l’iniziativa possa portare anche le istituzioni locali a prendere posizione sul tema.

«Non è una protesta contro il lavoro o la logistica, ma un grido di allarme per la salute e la sicurezza delle persone» – spiegano gli organizzatori – «Ci sono soluzioni possibili, ma serve volontà politica e coinvolgimento della cittadinanza».

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Pubblicato il 17 Luglio 2025
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