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Ecstasy, fucili e cocaina: la nuova inchiesta su droga e criminalità a Lugano

A febbraio la prima irruzione della Polizia Cantonale in una villa sulle alture sopra la città. Da lì agenti e magistrato pubblico hanno ricostruito una rete più ampia, formata da cittadini svizzeri, italiani e di altri Paesi

Droga

Ecstasy e fucili, cocaina e pistole. È una storia che parte da una villa sulle colline sopra Lugano: l’inchiesta della Polizia cantonale e del ministero pubblico ha illuminato un altro pezzo dell’economia criminale che si muove nel Ticino, dove sono state portate alla luce altre reti di spaccio importanti e ramificate.

Gli ultimi due arresti hanno portato a un totale di otto le persone finite in carcere nell’arco di sei mesi.
Lo scorso 22 febbraio la Polizia era intervenuta in una villa a Pregassona, sulle prestigiose alture sopra la città: gli agenti avevano trovato 2,8 chili di cocaina e di oltre un chilo di canapa e derivati, oltre a una pistola e tre fucili.
In manette erano finiti due cittadini italiani di 47 e 46 anni e di una cittadina rumena di 28 anni.

Gli ulteriori approfondimenti da parte degli inquirenti della Polizia cantonale avevano quindi portato a inizio aprile alla carcerazione preventiva di due cittadini italiani di 57 e 34 anni e di una cittadina svizzera di 38 anni.

Si è infine arrivati – mercoledì 23 luglio – al fermo di un 51enne cittadino albanese residente in Germania e di una 35enne cittadina italiana domiciliata nel Luganese, fermati in territorio di Davesco-Soragno.
Al vaglio degli inquirenti c’è anche la posizione di altri imputati nei cui confronti non è stata disposta per ora alcuna misura restrittiva della libertà.

L’attività di spaccio di sostanze stupefacenti del gruppo interesserebbe prevalentemente il Sottoceneri.

In occasione dell’arresto del 51enne e della 35enne le perquisizioni dei locali in uso ai due hanno portato al rinvenimento di oltre 1400 grammi di cocaina e di una decina di grammi di pastiglie di ecstasy.

Le principali ipotesi di reato sono, a vario titolo, di infrazione aggravata e contravvenzione alla Legge federale sugli stupefacenti, di riciclaggio di denaro, infrazione alla Legge sulle armi e infrazione alla Legge federale sugli stranieri e la loro integrazione. L’inchiesta è coordinata dal Procuratore pubblico Simone Barca. Al momento non verranno fornite ulteriori informazioni.

Il gruppo criminale, come in altri casi, era formato sia da cittadini svizzeri sia da stranieri, compresi italiani, ben introdotto nella società luganese.
Nelle settimane scorse la Polizia cantonale aveva invece smantellato la “banda dei Balcani”, composta da rapinatori specializzati che venivano da diversi Paesi dell’ex Jugoslavia.

Rapina a Lugano, la Polizia ticinese ha arrestato tutta la “banda dei Balcani”

Pubblicato il 28 Luglio 2025
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