Minacce, insulti e 50sms al giorno alla ex: 42enne di Gallarate dovrà portare il braccialetto elettronico
Dopo un anno di atti ostili la Polizia l'aveva formalmente avvertito di smetterla con gli atti di stalking verso l'ex compagna e il nuovo partner di lei. Ora si passa a una misura più incisiva

La Polizia l’aveva “avvertito”: doveva stare lontano dall’ex compagna, smettere di bombardarla di Sms e cercarla. Ma lui non ha dato ascolto e così alla fine dovrà portare il braccialetto elettronico. Misura emessa dal giudice per un quarantaduenne di Gallarate, ritenuto responsabile di atti persecutori nei confronti della ex compagna, con intromissioni continue nella vita privata sua e del suo nuovo partner.
La Polizia di Stato ha bussato alla porta dell’uomo nella giornata di sabato 26 luglio, per dare esecuzione ad una ordinanza del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Busto Arsizio, che prevede la misura del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa e anche l’applicazione “fisica” del braccialetto elettronico.
Dall’attività di indagine esperita da personale dell’area investigativa del Commissariato, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Busto Arsizio, è emerso che l’uomo, dopo l’interruzione della relazione sentimentale, ha iniziato a minacciare e molestare la donna in maniera estremamente insistente, al punto da cagionarle un perdurante e grave stato d’ansia e di paura per l’incolumità propria e del nuovo partner, anch’egli bersaglio delle pesanti intimidazioni dell’ex compagno.
A partire dal 2023, infatti, l’allora quarantenne ha posto in essere in maniera costante le tipiche condotte dello “stalker”, presentandosi sotto casa della ex compagna senza preavviso o aspettandola sul posto di lavoro. Ma le mandava anche messaggi ingiuriosi e minatori.
La donna si è rivolta al Commissariato di via Ragazzi del ’99 già nel giugno scorso e il Questore di Varese ha emesso nei confronti dello stalker la misura di prevenzione dell’Ammonimento. Provvedimento preventivo che da un lato è un avviso formale perché si smetta con comportamenti che possono diventare reato, dall’altro è la base per interventi più coercitivi.
L’avvertimento però non ha funzionato e lo si è capito subito: a distanza di pochi giorni però, invece di porre fine ai suoi atteggiamenti oppressivi l’uomo ha alzato addirittura il tiro, intensificando l’invio quotidiano di sms (per lo più insulti e minacce), giungendo ad inviarne anche cinquanta al giorno anche nei confronti dell’attuale compagno della donna.
Le indagini degli investigatori del Commissariato hanno consentito di raccogliere solidi elementi probatori a carico dell’uomo, in base ai quali il Giudice ha deciso una misura più decisa, appunto il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla donna e dal nuovo compagno e l’applicazione del cosiddetto “braccialetto elettronico” (che registra i movimenti e avverte la parte offesa di una eventuale presenza) e divieto di contattarli con qualsiasi mezzo.
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