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Trecentomila euro in meno per la Fondazione Scuole Materne di Gallarate

La riduzione prevista in due anni. L'opposizione: "Si fa cassa sul welfare per finanziare cattedrali nel deserto". Il sindaco: "C'è il calo demografico, difficile giustificare la spesa"

L'asilo Ponti di Gallarate

Trecentomila euro in meno alla Fondazione Consorzio Scuole Materne di Gallarate, nel giro di due anni: un efficientamento necessario, secondo l’amministrazione, anche a fronte del calo demografico.
«Si fa cassa sul welfare e si tolgono servizi,
per finanziare cattedrali nel deserto», accusa invece l’opposizione.

Il taglio, contenuto nelle variazioni di bilancio che andranno in consiglio comunale a breve, è stato messo in evidenza da Cesare Coppe, il consigliere della lista civica di minoranza Città è Vita.

«Negli ultimi anni, grazie a politiche di efficientamento e razionalizzazione del Consorzio, il Comune ha potuto diminuire via via il contributo per 25.000,00 € all’anno, arrivando ad un contributo di € 680.000 per il 2025» riepiloga Coppe.
«Ora la variazione in approvazione prevede per il 2027 una riduzione di € 160.000 e per il 2028 di € 140.000: un’accelerazione senza precedenti (e senza senso, aggiungo) che mette in serie difficoltà il Consorzio, pregiudicandone l’attività ordinaria.

“Ignobile fare cassa sui servizi ai cittadini”

«Benché vergognosa, questa riduzione drastica non mi sorprende» continua Coppe.
«Si posiziona infatti nel pieno solco tracciato da Cassani, ovvero il taglio scriteriato ai servizi (che ha già colpito anziani e disabili, manutenzioni ordinarie ed ora le Scuole Materne). Per far fronte all’enorme indebitamento in cui ci sta portando Cassani (con questa variazione di bilancio cresce ulteriormente), che impone il pagamento delle rate dei mutui e degli interessi, è necessario “fare cassa”. Ed è ignobile fare cassa sul welfare, togliere servizi ai cittadini per finanziare cattedrali nel deserto. O meglio, finanziare cattedrali lasciando il deserto attorno. Quello a cui stiamo assistendo è molto pericoloso perché, se si asseconda questo approccio, allora prima o poi sorgerà anche l’idea di vendere il Consorzio scuole materne per raccogliere fondi. E non è difficile pensare che una simile realtà, a partire dai dati, dalla sua storia e dalle sue prospettive, possa suscitare un forte interesse nel settore privato».

La Fondazione, interamente di proprietà del Comune di Gallarate, gestisce quattro Scuole dell’infanzia (lo storico asilo di via Poma, Madonna in Campagna, Ronchi e Crenna), conta più di 60 dipendenti ed eroga un servizio a più di 400 bambini, secondo Coppe, o «poco più di trecento» secondo il sindaco Cassani. Ha un bilancio che supera i 2 milioni di euro annui, per cui il taglio di 300mila euro non è poco.

“Noi non abbiamo parenti o amici che lavorano lì”

«Noi diamo di meno, ma sono anche meno i bambini» dice il sindaco Cassani nello spiegare i tagli.
Cassani va al contrattacco e accusa: «E soprattutto, siccome non stiamo gestendo soldi nostri, non abbiamo interesse a tutelare qualcuno, perché il sottoscritto non ha mai fatto assumere né amiche, né cugine, né parenti, né zii, né conoscenti alla Fondazione scuole materne che non so quanti altri amministratori prima di me possono dire la stessa cosa. Quindi, insomma. Le persone che ci erano, bene o male, sono ancora lì e non stiamo cacciando nessuno. Però non me ne vogliate se noi tentiamo di efficientare, insomma anche un po i costi di gestione, anche prima per la mensa spendeva molto, insomma, sapeva neanche magari tutto quel cibo che venisse che veniva acquistato dove finiva e adesso magari il cibo viene acquistato una quantità giusta». Accuse pesanti sul passato e sulla gestione generale della Fondazione.

La riduzione dei bambini e il contributo del Comune

Il taglio viene comunque prevalentemente ricondotto al numero di bambini: «Siccome in altrettanti negli ultimi anni purtroppo c’è stato un calo demografico e quindi ci sono meno ragazzi, diventa anche difficile per il comune giustificare questi esborsi economici a favore delle scuole materne». Peraltro va ricordato che in queste settimane si è discusso anche del taglio di una classe anche in una scuola materna statale, quella di Arnate.

La riduzione porterebbe in due anni il contributo da 680mila euro a 380mila.

Cassani ha in generale poi fatto riferimento alle politiche di riduzione della spesa storica, facendo l’esempio del Conservatorio e della piscina di Moriggia di cui ora si attende il rinnovo.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 14 Luglio 2025
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