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Via la piscina olimpionica, dentro il parco acquatico: il dibattito sul futuro della Moriggia a Gallarate

Il progetto, allo studio da tempo, è stato presentato pochi giorni fa. Dalle file delle minoranze perplessità sul progetto: "Si doveva discutere insieme". Dietro c'è un cambiamento che tocca varie città

piscina di Moriggia Gallarate

«Chi ci guadagna da questa operazione? Sicuramente non i cittadini di Gallarate, nè i nuotatori».
È netto il giudizio della civica Obbiettivo Comune Gallarate sul progetto di rinnovo della piscina di Moriggia, presentato pochi giorni fa dall’amministrazione e dalla cordata di imprese (costruttore, gestore, finanziatore) che hanno messo a punto l’intervento di rifacimento dell’impianto.

Un progetto presentato venerdì scorso alla presenza della giunta, del centrodestra e di alcuni rappresentanti di società sportive, oltre che dei giornalisti. E arrivato dopo sul tavolo della commissione competente in Comune.
Una mossa criticata dalle opposizioni, specie quando poi la commissione è stata convocata alle 9 del mattino di martedì, in pieno orario lavorativo.

«Un vero dileggio delle minoranze» l’ha definita Giovanni Pignataro, il consigliere Pd che ha dovuto delegare altra persona. «La convocazione di una commissione alle 9,00 del mattino è completamente vergognosa».

La questione è che l’intervento non è un progetto qualsiasi, ma interviene su un impianto centrale nel patrimonio del Comune (attraverso la controllata Amsc) e centrale rispetto all’offerta pubblica di sport e tempo libero. Per questo le minoranze chiedevano di condividere la proposta, su cui pure giunta e promotore privati discutevano da mesi, con qualche limitato aggiornamento passato dal consiglio comunale.

In commissione sono state fatte domande tecniche, una valutazione più completa arriverà forse in una seconda fase.

Non era invece in commissione Massimo Gnocchi, il consigliere di Ocg che ha polemicamente rinunciato a partecipare «perché a differenza di altri io lavoro».
Ovviamente in seduta non sono comunque mancate schermaglie tra le minoranze e il sindaco che ha detto alle opposizioni che «l’unica scorrettezza è da parte vostra», per aver chiesto troppi incontri. «Non ci facciamo dettare l’agenda da voi».

Qualche dubbio, nelle file delle opposizioni, c’è e in parte sono dubbi anche che sono ritornati anche nei commenti di alcuni cittadini, rispetto alla mutazione più in senso “ludico” che sportivo (che certo all’opposto piacerà più ad altri).

La scomparsa della piscina olimpionica

«Non si tratta quindi di un ammodernamento della piscina che questa amministrazione non è stata capace di realizzare in 9 anni, ma di una trasformazione da impianto natatorio a parco acquatico da affidare ad un privato con concessione ventennale» ha attaccato poi con un post Obbiettivo Comune Gallarate. «Tanto rumore… per fare propaganda. E cancellare la sola piscina olimpionica del territorio» (la rinuncia all’impianto sportivo esterno è un’osservazione fatta da più persone).

piscina di Moriggia Gallarate
La modifica della vasca da 50 metri con la riduzione delle corsie e l’aggiunta di “lagune”

Per il resto l’assessore Corrado Canziani ha ribadito le ragioni già portate più volte in consiglio comunale: il Comune e Amsc non hanno la forza di affrontare un rinnovo profondo, quindi si va con un partner privato, che ovviamente poi deve costruire un’offerta sportiva e ricreativa che abbia un valore sul mercato.

I tempi

C’è stato un altro tema che si è discusso nell’ultimo mese ed è quello dei tempi di chiusura dell’impianto: le opposizioni contestavano la chiusura già dal 1° settembre e chiedevano un intervento in due tempi (esterno prima, interno poi), durante la presentazione i promotori hanno detto che non era possibile a meno di non allungare ancora di più i tempi complessivi.

Si è poi detto che la partenza dei lavori era fissata ad aprile 2026, ma che era una stima prudenziale, che si poteva anticipare un po’, forse che si poteva arrivare ad iniziare sul finire del 2025.
L’assessore Canziani in commissione è stato più netto ancora nel dire che si può partire «nell’autunno di quest’anno, intorno a novembre», per arrivare poi a chiudere «entro fine mandato di questa amministrazione», che cadrebbe nella primavera 2027.

Da impianto che dà servizi a impianto in utile

C’è poi il capitolo costi di gestione: la piscina è oggi un impianto che costa ad Amsc, mentre in futuro non sarà più onerosa, secondo l’amministrazione, e questo migliorerà il risultato d’esercizio e la situazione di Amsc, la società partecipata dal Comune.

Da questo punto di vista, in fondo, c’è un cambiamento profondo: l’impianto nato nella fase in cui il pubblico prendeva in carico un servizio rendendolo più accessibile ai cittadini, a prezzi “politici” e facendosi carico delle spese, anche a Gallarate passa a una gestione privata che invece fa i conti subito e deve essere in attivo.

È ovviamente una trasformazione di lungo corso che sta avvenendo in vari servizi di diverse città, anche al di là del colore politico delle amministrazioni, e che di per sé fa discutere (ad esempio a Milano se ne parla molto proprio rispetto al ruolo delle piscine).

In ogni caso: entro fine estate chiude la piscina di Moriggia, rimarranno in funzione solo i campi da tennis gestiti da altro soggetto, il Tennis Club Gallarate. Sull’effettivo avvio si vedrà, ma l’amministrazione vuole procedere.

 

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 09 Luglio 2025
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