A cinque anni dalla scomparsa, Gallarate ricorda don Alberto Dell’Orto con una Messa in Basilica
Dalla sua bici al palcoscenico del Teatro delle Arti, don Alberto ha costruito relazioni, provocato riflessioni e creato comunità. Mercoledì 20 agosto, alle 18.30, la celebrazione in memoria di un sacerdote che conoscevano tutti

Mercoledì 20 agosto alle ore 18.30, nella Basilica di Gallarate, verrà celebrata una Santa Messa in suffragio di don Alberto Dell’Orto, a cinque anni dalla sua morte, avvenuta il 20 agosto 2020. Il ricordo di don Alberto, scomparso a 80 anni, è ancora fortissimo in città, dove è stato tante cose insieme: prete, insegnante, uomo di cultura, animatore di comunità. Ma per molti, bastava vederlo passare in sella alla sua bici, anche nel buio della sera, per riconoscerlo al volo e rivolgergli un semplice «Buonasera don Alberto».
Il prete della gente e della cultura
Don Alberto arrivò a Gallarate nel 1964 e da allora è stato una figura centrale nella vita cittadina, specialmente tra i giovani e nella cultura. Ha guidato il Centro della Gioventù, dove «alla domenica si celebrava messa nella cappella sopra il cinema», e ha insegnato religione al liceo. Ma è stato soprattutto l’anima del Teatro delle Arti, dove ha dato forma a un’esperienza culturale autentica, coraggiosa e comunitaria.
Era convinto che il teatro non dovesse essere solo intrattenimento, ma anche luogo di dibattito, riflessione e provocazione. Così portò a Gallarate artisti del calibro di Giorgio Strehler e Dario Fo (nel 1993, quando era ancora “scandaloso”), senza dimenticare voci profetiche della Chiesa come don Helder Camara e don Tonino Bello.
Dallo Sciarè al palcoscenico
Dal 1999, don Alberto è stato parroco allo Sciarè, quartiere popolare e vivace di Gallarate, che ben rappresentava il suo stile: concreto, aperto, vicino alle persone. Lì ha saputo trasformare anche la chiesa in un luogo di sperimentazione, ospitando rassegne come Parola e Mistero, in cui si univano Bibbia, teatro e spiritualità.
Fedele alla sua bicicletta (nonostante i numerosi furti), don Alberto ha continuato a lavorare fino all’ultimo, spesso rientrando a casa a tarda notte, sempre disponibile, sempre in movimento. Lo si poteva trovare in canonica anche a mezzanotte, perché solo allora tornava dai suoi mille impegni.
Un’eredità viva
Chi lo ha conosciuto lo ricorda come una presenza silenziosa ma incisiva, capace di vedere lontano e coinvolgere gli altri nel costruire. Non si attribuiva mai i meriti, ma sapeva bene il valore del lavoro di squadra. È grazie a quella visione che esperienze come il Teatro delle Arti, Filosofarti e la rassegna Parola e Mistero hanno preso forma e continuano ancora oggi.
Il ricordo di Roberto Morandi
In sella alla sua bicicletta, don Alberto Dell’Orto (scomparso all’età di 80 anni) appariva spesso solitario, in mezzo al buio, sulla via che dal centro di Gallarate portava verso la chiesa dello Sciarè. Nel buio risuonava allora il saluto di chi lo riconosceva al volo, con quel suo profilo leggermente chinato sul manubrio: «Buonasera don Alberto», pronunciato da un ferroviere di ritorno a casa, da una giovane pallavolista in uscita dagli allenamenti, da un ex ragazzo di oratorio diretto al pub del quartiere.
A Gallarate lo conoscevano tutti.
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