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Il generale Coppola: «Torno a Varese con entusiasmo: è una terra sana e ricca di stimoli»

Intervista al nuovo comandante provinciale, Generale Giuseppe Coppola, che rilancia il ruolo delle Fiamme Gialle nel presidio economico-finanziario del territorio

Comandante Guardia Finanza Giuseppe Coppola

Un incontro cordiale con la stampa in cui il Generale si è presentato e ha tracciato alcune linee del suo lavoro alla guida del Comando provinciale di Varese. Dopo incarichi a Roma, Palermo e Torino, Giuseppe Coppola assume il comando provinciale in una delle aree più strategiche d’Italia. Economia, Malpensa, territorio e legalità al centro della sua missione

Generale Coppola, cosa rappresenta per lei questo incarico alla guida del Comando Provinciale di Varese?

«Sono a dir poco entusiasta di questo prestigioso incarico. Varese è una terra che già conosco, avendo comandato in passato il Gruppo Malpensa, e ci torno con grande piacere. È un territorio sano, ricco di storia e tradizione, con un forte senso civico e una viva collaborazione tra cittadini, istituzioni e realtà associative. Uno scenario positivo, che merita di essere preservato da ogni forma di illegalità. Il mio impegno sarà massimo per consolidare i già lusinghieri risultati operativi del Comando Provinciale».

Quali esperienze del suo percorso ritiene più utili per affrontare le sfide varesine?

«Ogni tappa della mia carriera nelle Fiamme Gialle ha contribuito a costruire il mio bagaglio professionale. Ho iniziato a Linate, in un reparto vicino al cittadino, dove si percepisce concretamente il rapporto tra Guardia di Finanza e società. A Milano, al Nucleo di Polizia Tributaria, ho maturato esperienza in indagini complesse. A Trapani ho affrontato sfide diverse, poi sono stato a Bergamo nella formazione degli ufficiali e successivamente proprio qui, a Malpensa.

Dopo il 40° Corso Superiore a Roma, ho ricoperto incarichi a Palermo al GICO (Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata), a Torino e a Como. Più di recente, al Comando Generale, ho guidato l’Ufficio Relazioni Esterne nel 250° anniversario del Corpo. A livello accademico, ho conseguito quattro lauree e un master in diritto tributario d’impresa alla Bocconi. L’esperienza sul campo, però, resta insostituibile».

Che caratteristiche ha, oggi, la provincia di Varese?

«È un territorio molto articolato: si estende da Malpensa all’Alto Varesotto, con paesaggi lacustri e boschivi, ma anche aree vulnerabili allo spaccio e alla criminalità. Varese ha un’elevata densità imprenditoriale — 48 imprese per km² contro una media nazionale di 17 — con una forte vocazione manifatturiera. È fondamentale tutelare l’imprenditoria sana contrastando evasione e frodi fiscali, non con approccio repressivo, ma per proteggere chi rispetta le regole. La seconda minaccia è l’infiltrazione mafiosa, favorita anche dalla vicinanza con il confine svizzero. Le organizzazioni criminali non usano più solo la forza, ma investono in imprese in crisi, offrendo servizi illegali che compromettono il libero mercato».

Il PNRR è un’opportunità, ma anche un rischio. Che ruolo ha la Guardia di Finanza in questo ambito?

«Le risorse destinate a Varese dal PNRR ammontano a circa 1,4 miliardi di euro. Il nostro ruolo è vigilare sulla corretta destinazione e utilizzo di questi fondi, tutelando chi ne ha davvero bisogno e difendendo la spesa pubblica da frodi e appropriazioni indebite. Questo vale anche per i fondi europei e per tutto ciò che rappresenta un bene comune».

Qual è oggi l’importanza strategica dell’area di Malpensa per la Guardia di Finanza?

«Malpensa è una “provincia nella provincia”, un hub strategico per flussi di merci e capitali. L’area cargo è la prima in Italia, serve anche Svizzera e sud della Germania. I controlli riguardano valuta, contraffazione, traffici illeciti. Lo scorso anno sono stati intercettati quasi 38 milioni di euro in valuta illecita in oltre 3.200 controlli transfrontalieri. La collaborazione con Polizia e Carabinieri è costante, ma la Guardia di Finanza ha competenze specifiche su dogane, reati economici e traffici illeciti».

Quanto è rilevante l’innovazione tecnologica per il Corpo?

«Oggi è essenziale. La trasformazione digitale è una priorità per la Guardia di Finanza, che investe su strumenti, piattaforme e sistemi informativi in grado di garantire efficienza e sicurezza. Abbiamo accesso a fonti pubbliche e private, utili per analisi e controlli mirati. La digitalizzazione ci permette di anticipare i fenomeni criminali in un contesto globale sempre più interconnesso e complesso».

Che visione ha per la Guardia di Finanza nei prossimi anni?

«La sicurezza economico-finanziaria è fondamentale quanto quella pubblica. La nostra missione è prevenire e contrastare ogni forma di illecito, dall’evasione fiscale al riciclaggio, dalle truffe ai fondi pubblici fino all’infiltrazione mafiosa nei mercati. Vogliamo rendere il Paese più equo e competitivo. Il 250° anniversario del Corpo è stato un momento di orgoglio, ma anche un richiamo alla responsabilità. Dobbiamo continuare a innovare, restando vicini alla società che cambia».

Nota biografica
Generale Giuseppe Coppola, nato il 3 novembre 1963, ha conseguito:

Laurea in Giurisprudenza (Milano Statale)
Laurea in Economia e Commercio (Napoli Federico II)
Laurea specialistica in Scienze della Sicurezza Economico-Finanziaria (Tor Vergata)
Master in Diritto Tributario d’Impresa (Bocconi)
Nel corso della sua carriera ha ricoperto incarichi a Milano, Trapani, Palermo, Torino, Como, Roma e ora Varese. Esperto di criminalità economica e formazione, ha guidato reparti chiave in ambito operativo, investigativo e strategico.

Pubblicato il 05 Agosto 2025
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