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Le Fs rimettono in vendita le Officine di Gallarate, prezzo 855mila euro

Il complesso di via Pacinotti, tra centro e Madonna in Campagna, è il più grande di tre immobili messi sul mercato. Gli altri sono il parcheggio accanto al commissariato e un'area vicino alla Mornera

Officine Fs Gallarate

Il gruppo Fs, tramite la controllata Ferservizi, mette in vendita tre aree ex ferroviarie a Gallarate, per un valore complessivo superiore al milione e mezzo di euro. Tre aree molto diverse, una delle quali da tempo al centro del dibattitto su un possibile recupero: le ex Officine di via Pacinotti e parte dell’ex scalo merci.

L’area di “via Antonio Pacinotti 3-5-7″ è riproposta in vendita per 855mila euro.
Prezzo unico per due lotti: il lotto nord,  include le officine vere e proprie, che comprendono un nucleo storico del 1905, grandi padiglioni industriali postbellici, una rimessa sempre costruita nel Dopoguerra, un edificio ex dormitorio su più piani.
Superficie coperta totale: circa 9.916 mq e un’area di pertinenza di 10.410 mq.

Il lotto sud, libero, comprende due edifici e spazi annessi per un totale di circa 9.400 mq tra coperto e scoperto: si tratta dell’area dell’ex “triangolo” di binari che consentiva di far invertire il senso di marcia della locomotive a vapore usate a Gallarate fino al 1965. L’area è oggi prevalentemente occupata da un boschetto spontaneo.

Le due aree sono inserite all’interno del vasto ambito di trasformazione AT 08b, che definisce in prospettiva di far diventare una zona “a prevalente destinazione residenziale e terziaria”.

gallarate generico

Il parcheggio a lato della Questura

Il secondo bene si trova tra via Generale Galvaligi e viale Milano: è l’area attualmente adibita a parcheggio a pagamento, ma che – in caso di acquiato – verrebbe liberato dalla società Fs Park (sempre gruppo Fs) che oggi gestisce la sosta.
La superficie totale è di circa
6.000 mq e il prezzo richiesto è di 411.950 euro. Dal punto di vista urbanistico, il Comune lo inserisce all’interno di un “ambito di trasformazione”, l’AT 08b, che prevede “prevalente destinazione residenziale e terziaria”.

Terzo lotto: i terreni lato Sciarè

Il terzo immobile in vendita è un compendio di due lotti di terreno situati in via Montenero, accanto al viadotto della Mornera dal lato Sciarè, parzialmente occupati e separati dalla viabilità pubblica (in realtà una piccola traversa cieca della via Montenero).

gallarate generico

Le superfici sono di 2.690 mq e 1.825 mq, per un totale di 4.515 mq. Il prezzo complessivo è di 297mila euro.
Dal punto di vista urbanistico, l’area è individuata come “ambito residenziali semi-estensivi” dove si può costruire – in sostanza – villette o palazzine (0,33 mc/mq, per altezze massime di 3-4 piani).

Una storia lunga più di un secolo. E un futuro da disegnare

Tornando all’area delle Officine FS di Gallarate, va ricordato che queste nascono nei primi anni del Novecento come centro nevralgico per la manutenzione e la riparazione dei convogli ferroviari elettrici, sperimentati per la prima volta in Italia proprio sulle “varesine”, la linea da Milano per Varese e Porto Ceresio. Per decenni hanno rappresentato uno dei poli produttivi più importanti del territorio, dando lavoro a centinaia di operai specializzati e fungendo da motore economico per la città (negli anni Venti all’interno furono persino costruiti da zero alcuni treni).

via pacinotti gallarate 2011 officine fs (per gallerie fotografiche)
Il nucleo storico delle Officine, risalente al 1905

Come ricordato in un approfondimento di Varesenews del 2011, le Officine erano molto più di un luogo di lavoro: erano una comunità operosa, con tradizioni, regole e una vita sociale che si intrecciava a quella dei quartieri vicini.

L’avvento di nuove tecnologie e i cambiamenti nella logistica ferroviaria – con l’esternalizzazione di molte lavorazioni – segnarono però l’inizio di una lenta dismissione, culminata nella chiusura definitiva nel 1997.

Timeline storica

  • 1905 – Avvio delle Officine FS a Gallarate per la manutenzione dei treni
  • Anni Cinquanta-Sessanta – Massimo sviluppo: centinaia di operai al lavoro
  • Anni Ottanta– Inizio del ridimensionamento a causa dei cambiamenti industriali
  • Anni Novanta– Progressivo abbandono e chiusura definitiva
  • Oggi – Area dismessa in attesa di riqualificazione

Come detto, dal 2011 il Piano di Governo del Territorio – con cui il Comune individua le regole per lo sviluppo – individua l’area delle ex Officine come Ambito di Trasformazione.
Gli ambiti di trasformazione sono aree di valore strategico, se non altro – almeno in questo caso – per le dimensioni: se partisse, la riqualificazione delle ex Officine creerebbe quasi un nuovo quartiere, tra centro e Madonna in Campagna.

Ma queste operazioni sono complesse e prevedono lunghe verifiche tra chi vuole investire e il Comune. Quest’ultimo formalmente “detta” le regole, ma in realtà è anche il privato che ha la possibilità di attendere il momento e le condizioni migliori per investire e guadagnare di più (è per questo che, spesso, ci sono aree che rimangono a lungo inutilizzate).

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 13 Agosto 2025
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