L’ultimo saluto di fratelli e sorelle ad Emilietta nel cimitero di Ferno. L’amico: “Per me era una nonna”
Al cimitero di Ferno c'erano i parenti più stretti e qualche amico dell'aeroporto di Malpensa dove ha passato gran parte degli ultimi 25 anni sperando in un volo che la ricongiungesse coi suoi figli

Cesira Ton, per tutti Emilietta, se n’è andata senza aver potuto esaurire il suo più grande sogno: raggiungere le Mauritius per rivedere i figli che vivono lì da più di 30 anni. Nel suo ultimo viaggio fino al cimitero di Ferno ha trovato i suoi fratelli e le sue sorelle che in questi anni non l’hanno mai lasciata sola ma hanno sempre rispettato la sua volontà di non lasciare mai l’aeroporto di Malpensa.
Vittorio, Regina, Lino, Carolina e Cesare Ton sono tutti di Loreggia, un piccolo centro tra Padova e Castelfranco Veneto. Emigrarono quasi tutti in provincia di Varese a partire dagli anni ’50 come Cesira per scappare da un Veneto ancora rurale e povero: «Io sono stata la prima – racconta Regina, che a 91 anni non è voluta mancare nonostante i tanti acciacchi -. Cesira era buona come il pane, dava tutto per gli altri», un giudizio condiviso da tutti. «Aveva la sua testa, le sue convinzioni – spiega il più giovane dei fratelli -. Non siamo mai riusciti a convincerla ad andare via».
All’ultimo saluto era presente con un mazzo di fiori gialli anche Franco Macchi, un amico che negli anni è arrivato a considerarla una nonna: «Ho lavorato a Malpensa per molti anni e con Emilietta ho stretto un rapporto che si è protratto fino a quando è rimasta lì. Mi ha raccontato tante cose della sua vita, la fine della storia con suo marito e l’allontanamento dei figli, i problemi a raggiungere le Mauritius. È stata molto sfortunata».
La vita di Emilietta si è fermata nei grandi saloni di Malpensa fino a quando, con l’arrivo del Covid, l’amministrazione comunale di Ferno è riuscita a farla collocare in una casa di riposo in Piemonte dove ha trascorso gli ultimi anni della sua vita: «Io e Cesira ci siamo volute bene tutta la vita. Eravamo sempre insieme quando viveva a Venegono Superiore. L’ultima volta che l’ho vista in casa di riposo stava già male ma di lei conserverò sempre un bellissimo ricordo» – conclude tra le lacrime l’amica Ornella mentre lancia un po’ di terra sulla bara che viene calata nel terreno del cimitero di Ferno. Li troverà pace il corpo di una donna buona che non si è mai arresa per amore dei figli.
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